Coverciano, la Roma è qui

23/12/2010 alle 10:47.

IL ROMANISTA (V. META) - C’è neve ai lati della strada in salita che si curva leggermente dopo essersi lasciata alle spalle le ultime case. Cinque ragazzi la sbirciano sorridenti dai finestrini dell’auto che li sta portando in cima alla strada

TANTA ROMA L’ultimo a chiamare così tanti romanisti tutti insieme era stato Roberto Donadoni, in occasione del doppio impegno di qualificazione agli ultimi Europei contro Francia e Ucraina, nel settembre 2007: a , Aquilani, Panucci e Perrotta si era aggiunto in extremis anche Curci, complice un infortunio occorso ad Abbiati. Stavolta non ci sono gare in ballo, bensì lo stage di quattro giorni che ha chiuso ieri il 2010 dell’Under 18. Il  Alberigo Evani ha confermato la fiducia nel blocco Roma, aggiungendo Ciciretti ai quattro che hanno partecipato alla tre giorni di allenamento di un mese fa alla Borghesiana. Nel gruppo dei ventisei azzurrini, tutti classe ’93, la Roma è la squadra più rappresentata (non per niente è campione d’Italia), seguita dalla , battuta proprio nella finale di Montepulciano, e dal Chievo, tre convocati a testa. La maglia dell’Under 18 rende merito al lavoro di tutto il settore giovanile, specie se si considera che prima di quest’anno, i ’93 non erano mai andati in Nazionale.

PRIMA VOLTA Mentre gli altri quattro avevano già preso parte almeno a uno stage con Evani, per Amato Ciciretti questa è stata la prima convocazione in assoluto: l’autore del gol che ha consegnato lo scudetto alla Roma non aveva mai varcato il cancello di Coverciano e ora che c’è riuscito, un sorriso smagliante non riesce ad abbandonargli la faccia. Sarà l’atmosfera resa magica dall’abbondante nevicata, sarà che ritrovarsi in azzurro insieme agli amici è una cosa alla Holly e Benji, fatto sta che i quattro giorni nel quartier generale della Nazionale sono volati via a un ritmo piuttosto regolare.

GIORNI INTENSI La giornata dei nostri cinque azzurrini comincia di buon mattino: sveglia alle otto, colazione e alle dieci tutti in campo per il primo allenamento, un paio d’ore fra palestra e campo. Pausa pranzo alle 12.45 e relax a base di tv e computer fino alle 15, quando ha inizio la seconda seduta di allenamento. La cena poco prima delle 20 è l’ultimo appuntamento prima del meritato riposo.

RAGAZZI VINCENTI La parentesi azzurra prenatalizia premia un 2010 straordinario per i cinque romanisti. Ragazzi di diciassette anni che da almeno dieci hanno intrapreso la loro rincorsa a un sogno, e che oggi si ritrovano a chiacchierare nelle stanze di Coverciano dopo essere passati attraverso le esperienze più diverse. Per il  dello scudetto Mirko Pigliacelli la maglia dell’Under 18 è arrivata due mesi dopo il primo ritiro con la Roma dei grandi, visto che è stato lui il solo giocatore delle giovanili che Ranieri ha portato a Brunico. Una soddisfazione non da poco, che ha coronato una stagione da incorniciare che l’ha visto comandare la difesa meno battuta d’Italia. A settembre, nel primo raduno della nuova Under 18, con lui c’era anche Gianluca Caprari, uno che lo scorso anno ha mandato fuori giri le difese di mezza Italia, ma in realtà era famoso già da prima, da quando appena appena tredicenne avviò l’azione dell’1-0 firmato Mancini all’Olimpico contro il Palermo. «Devo ringraziare il raccattapalle che ci ha permesso di rimettere subito il pallone in gioco», disse Spalletti in zona mista: ad altri non si riferiva se non a Gianluca. A novembre, altro stage e altri romanisti: la comitiva si allarga a Piscitella e Orchi. Il primo, attaccante nato a Nocera Inferiore, è arrivato in giallorosso dopo essere passato per il settore giovanile dell’Empoli (che con i giocatori campani ha una discreta tradizione, da Montella in giù) e aveva fatto innamorare la Roma a colpi di dribbling proprio sotto Natale, incontrandola da avversario sul campo della Tor Tre Teste. Quanto ad Alessandro Orchi, il centrale della Primavera (in cui peraltro non è ancora titolare) è arrivato a Trigoria dalla Lazio per essere aggregato ai Giovanissimi Nazionali, dopo che proprio l’ottima prova in un derby (con tanto di gol annullato) aveva convinto lo staff della Roma che quel ragazzino biondo, allora centrocampista offensivo, era il rinforzo giusto per una squadra già fortissima. Come successo due anni prima con Malomo, Stramaccioni lo trasforma in difensore centrale, ma Alessandro ha mantenuto il passo del centrocampista e anche il gusto per il gol: il primo con la Primavera ha di fatto messo al sicuro la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, visto che è valso il momentaneo 1-0 nella gara di ritorno contro il Palermo. Infine, il più piccolo di tutti: Amato Ciciretti compirà diciassette anni il giorno di San Silvestro. Per una vita ha giocato contro avversari che avevano anche undici mesi più di lui, ma in campo non se ne accorgeva nessuno. Capocannoniere degli Allievi nonostante l’arretramento in posizione di playmaker, ha aspettato il mese del compleanno per varcare il famoso cancello verde. Che poi con la neve è ancora più bello.