L'ARENA (R. TOMELLERI) - C'è la Magica, serve il «Chievo grandi imprese». Quello dell'Inter, giusto per non andare lontani. Quello che negli anni ha abituato a spostare sempre un po' più in là e un po' più su, l'asticella del possibile. Niente è impossibile, era uno slogan del vecchio Chievo, una linea sottile da seguire sempre e comunque. Anche il Chievo di Pioli ha imparato a camminare su quella linea, centrando risultati
LA «BESTIA NERA». Già, Totti&C, spesso e volentieri, al Bentegodi han fatto festa. Mai perso una volta, tanto per dire. Neanche quando arrivò qui la Roma di Gigi Delneri, 2-0 dopo mezz'oretta, prima della rimonta nel segno dell'aeroplanino di Montella. Per non parlare della Roma di Capello, con Totti&Cassano a farla da padroni e lasciare senza fiato la gente del Bentegodi. E siccome nel calcio la scaramanzia, la cabala, eccetera eccetera, hanno la loro importanza, guai sottovalutare questo "nemico" in più. "Ma è dura per conto suo, questa partita" fa notare Pioli. "Dura per il valore della Roma, per i campioni che ha, per quello che dimostrato. Dura perchè quando perdi, la prima cosa che pensi è riscattarti. Ecco perchè ci dobbiamo aspettare, se possibile, una Roma ancora più forte". Di sicuro, sarà più affamata, più arrabbiata, come le Lupe ferite. S'è chiusa la cicatrice di Palermo?
SQUADRA CHE VINCE...Vecchio detto, ma sempre valido. Il Chievo sarà quello che ha battuto l'Inter, con l'unica novità di Moscardelli per l'infortunato Thereau. Pioli non cambia, giusto così. Anche se il match di Coppa, anche questo va detto, ha fatto di tutto per... confondergli le idee. Gente che sta benissimo, che ha voglia, che scalpita e non ha perso l'occasione di parlare con i fatti. Come un allenatore chiede sempre ai suoi. Guana e Sardo, Bogliacino e Bentivoglio, Granoche e Jokic, per non parlare di Mandelli. Tutti abili e arruolati, "...tutti in grande condizione e questo per un allenatore è la risposta migliore". Pioli ha avuto grandi parole per il gruppo che ha battuto il Novara. "Non è mai facile, viste le condizioni del campo, tra l'altro, giocare contro una buonissima squadra di B e mostrare tutto questo divario. Noi l'abbiamo fatto, perchè abbiamo interpretato la partita nel modo giusto".
LA CHIAVE. E' in mezzo al campo, che si gioca la partita (non tanto per le condizioni del Bentegodi...). In mezzo al campo, perchè la Roma è una delle squadre più difficili da "prendere" e da ridurre alla ragione. Lì in mezzo, probabile, le mancherà Pizarro, ma è abituata comunque al fraseggio stretto, palla bassa e via (in questo, il Bentegodi non l'aiuterà...) per innescare la mina vagante di Totti e l'estro del ritrovato Vucinic. "Ci vuole tanta intensità, tanta aggressività" è un concetto che Pioli ripassa spesso con i suoi. Il rebus è il solito, quando giochi con le grandi. Se accetti il loro ritmo, devi raccomandare l'anima al Signore. Per batterli, devi correre di più, avere più fame, più voglia, più spirito di sacrificio. "La ricetta è sempre quella, non ci sono variazioni. Dobbiamo essere il Chievo, per riuscirci, com'è stato con l'Inter".
L'UOMO-PARTITA. Facile pensare a Sergio Pellissier, più che mai decisivo, più che mai uomo-squadra. Forse l'unico davvero insostituibile, non solo per le qualità tecniche, ma per quello che ha dentro. "I leader - ha detto nei giorni scorsi Marcolini - sono quelli che ti danno l'esempio, non tanto con le parole, quanto con i fatti...". Così Sergio Pellissier è diventato leader del Chievo. l'uomo che può trascinarlo anche al di là di Totti e i suoi fratelli. Ma attenti anche a Moscardelli, romano e romanista, una fila lunga così di ricordi giallorossi, ma una voglia matta di giocarsi il jolly contro gli idoli di ieri, dentro i sogni di oggi.




