GASPORT (R. PALOMBO) - Quasi impossibile non vincere questa partita. Contro i miseri resti del Bari la Roma ci riesce soltanto grazie a un gol in fuorigioco di Juan, dopo che lo spento Totti di questi tempi ha calciato un rigore nelle braccia di Gillet. Partita brutta, prestazione mediocre, Borriello fratturato ma in campo, squadra sullorlo di una crisi di nervi e Ranieri oltre, con sceneggiata televisiva riservata agli stupefatti interlocutori di Sky. Come biglietto da visita per il Milan di sabato prossimo, niente male davvero, anche se le statistiche dicono che la Roma terminerà comunque al comando
E questa la timida metà campo inventata da Ranieri, che deve fare i conti con la squalifica di De Rossi: non cè posto, e non ci sarà fino alla fine, per Pizarro che invece era stato mandato al macello (al rientro) a Palermo. Un nervo scoperto, visto come il tecnico reagirà alle normalissime e ovvie domande del dopo: la storia dellinfluenza, smaltita da un po, tanto è vero che Pizarro siede in panchina col muso lungo, regge poco. La Roma vince perché non ne può fare a meno, perché Juan, il migliore, è bravo a sbucare sottomisura su palla inattiva (ma cè fuorigioco, difficile da vedere), perché comunque lo stoico Borriello sa fare a sportellate anche con la mascella rotta (il rigore che guadagna è dubbio, ma il 2-0 che gli viene annullato nel finale sembra regolare) e perché Menez sa supplire nel giorno delle assenze di Vucinic e Adriano alleclisse di Totti, la cui lentezza sta diventando un problema molto serio.
Bari baby. Il vecchio Gillet deve avere un fatto personale col francese, visto il modo con cui nella ripresa, quando quello dilaga, gli nega almeno tre gol, oltre ad un altro miracolo compiuto su Borriello. Ventura, che nontrova nel signor Romeo luomo giusto per digerire imisfatti arbitrali patiti la scorsa settimana con la Samp, fa esordire Rinaldi, 23 anni e gomiti troppo allegri, al centro della difesa, e consegna una maglia da titolare al rifinitore Strambelli, 22 anni e piedi migliori del fisico. Il 4-3-3 in realtà profuma molto di 4-6-0 e di attaccanti non si vede lombra anche quando vengono lanciati nella mischia i superbaby.
Il redivivo Doni, subentrato a Lobont, e soprattutto il prezioso Cassetti (suo anche un palo) salveranno poi il risultato. Il cartellino giallo che il terzino rimedia nei minuti di recupero gli costerà il Milan. Può sembrare strano, ma è una perdita grave e un cattivo presagio.