CORSERA (A. COSTA) - Al culmine di una partita complessivamente povera di contenuti, il Milan spalanca le porte del campionato offrendo alla concorrenza la possibilità di rientrare in gioco. Decide un gol un po fortunoso di Marco Borriello, il settimo in campionato, che infligge agli ex compagni la terza sconfitta stagionale, dopo quelle di Cesena
Pur avendo sprecato subito unoccasionissima con Robinho, i rossoneri hanno patito latteggiamento spiccatamente difensivo della Roma che Ranieri ha disegnato in modo se non bizzarro, quanto meno insolito, puntando in attacco sulla premiata ditta Adriano & Borriello, con il francese Menez a galleggiare sulla trequarti. Il brasiliano gioca ormai da fermo e ha assunto dimensioni pachidermiche: dieta mediterranea o dieta a punti che sia, è evidente che con lui cè poco da fare. Borriello per contro ha giocato con una frattura allo zigomo, liberandosi quasi subito della maschera protettiva. Chissà quali saranno stati i pensieri di capitan Totti, esiliato in panchina per lasciare spazio ad un armadio a muro semovente e ad un compagno infortunato.
Rispetto alle più recenti recite in campionato, ieri il Milan, che ha perduto quasi subito Pirlo (problema muscolare dopo unentrata di Menez) surrogato da Seedorf, ha proceduto a strappi, non riuscendo a esprimere la fluidità del suo gioco, in questo non certo favorito dal campo ghiacciato che, ad esempio, ha fermato Ibrahimovic scattato in contropiede e, più in generale, ha penalizzato uno spettacolo di per sé tuttaltro che eccelso. Nonostante tutto è stata la formazione di Allegri a condurre le danze e, a dispetto di una vena non brillantissima, il gol fallito da Robinho in avvio lo ha poi sprecato Ibra al 35, presentandosi solo in area su una millimetrica parabola di Gattuso e toccando per egoismo sul portiere anziché allargare la sfera a Robinho che, avendone affiancato il blitz, si era venuto a trovare in una più felice angolazione di tiro.
Ingessata nel suo schieramento improntato alla cautela, la Roma ha avuto la prima reale opportunità per schiodare lo 0-0 soltanto alla mezzora quando, una difettosa chiusura di Abate su Adriano liberava Menez al centro: conclusione peraltro indecorosa, con la sfera calciata in curva. In generale si è trattato comunque di una gara asfittica, avara di conclusioni, vuoi per i troppi errori individuali, vuoi anche per lincapacità di entrambe le squadre di dare ossigeno alla manovra. Così sul versante Milan il valore aggiunto rappresentato da Ibrahimovic e Robinho è rimasto sovente sottoutilizzato e la rete del vantaggio romanista, giunta subito dopo un siluro di Seedorf che sfiorava lincrocio dei pali, era frutto di una mischia più che di unazione ragionata: sullincursione dalla destra di Menez (saltato Antonini) Abate respingeva in maniera maldestra sulla gamba di Borriello, il quale si ritrovava così con un gol pesante ottenuto con il minimo sforzo.
A onor del vero va detto che la Roma ha operato il break in uno dei frangenti migliori della sua gara: calato Gattuso, costretto a rifiatare dopo una prestazione grandiosa, il Milan ha incominciato a barcollare, allargandosi pericolosamente sul campo e a nulla sono valsi gli assalti conclusivi, condotti più con la forza dei nervi che con quella della mente.