Boniek: «Dopo San Siro l’obiettivo è il tricolore»

20/12/2010 alle 12:00.

IL ROMANISTA (P. BRUNI) - Una vittoria fantastica quella di sabato sera a Milano. Tre punti conquistati con l’orgoglio, la voglia, la determinazione e la sofferenza. La prima volta in trasferta in questo campionato (escludendo quella in casa della Lazio pur sempre all’Olimpico) su un campo storicamente difficile e davanti ad una squadra lanciata verso il tricolore.


E’ stato il successo di tutti, da Ranieri a Doni, da Adriano a Borriello. Ma anche di e Pizarro, infreddoliti in panchina e vicini, col cuore, ai loro compagni. Ora, dopo mille errori, scelte difficili e sofferte, la Roma si ritrova a – 7 dai rossoneri e un intero girone di ritorno a disposizione. Dove può arrivare questo gruppo? E Ranieri, non sarà stato troppo presto oggetto delle critiche?
Tutte domande che sono sulla bocca di ogni tifoso e che abbiamo voluto rigirare a chi, l’ambiente romanista l’ha vissuto a 360 gradi: Zibì Boniek.

Si aspettava la vittoria di sabato sera?

No, sinceramente devo dire di no. E’ stata una bella sorpresa, quasi un regalo da mettere sotto l’abero. Negli ultimi tempi il Milan ha sempre giocato bene, anche in virtù del fatto che ha affrontato degli avversari che si sono sottomessi al suo gioco. Quasi con una forma ossessiva di rispetto e timore. La Roma è stata brava, ha approcciato in modo differente, con un piglio più quadrato e con una compattezza assoluta. Un’affermazione bellissima, il resto non conta, va bene così e andiamo avanti

Si può dire che la Roma sia rientrata nella lotta scudetto?

Certo, come punteggio, come gap da dover colmare, ci sta tutto. Essere a 7 punti dalla vetta della classifica non vuol dire assolutamente niente. Poi, da qui a ottenere lo scudetto, ce ne passa. Ci vuole un bella dose di costanza, delle prestazioni solide e di spessore per poter sperare. Col recupero di Vucinic e il rientro di , le possibilità ci sono. E poi, non mi è dispiaciuta per niente con la difesa sistemata in quel modo. Burdisso, Mexes, Juan e Riise riescono a dare solidità e copertura, trasformando i giallorossi in un squadra molto tosta

La vittoria col Milan è soprattutto merito delle scelte di Ranieri. Non è che la critica lo ha bocciato troppo presto?

Ormai c’è un livello mediatico di assoluto intasamento, fra televisioni, radio e giornali. La critica non fa più testo, perché questo atteggiamento è diventato il mestiere di tutti. Ormai, le notizie buone non esistono più, si cerca sempre di andare a trovare il pelo nell’uovo. Ranieri è un uomo troppo vaccinato e troppo esperto per cadere in simili tranelli

Il sorteggio in non è stato malaccio. Anche lì si può far strada?

Sicuramente si può dire così. Dall’urna, la Roma voleva lo Shakthar Donetsk e lo avrà. Ora, però, deve riuscire a passare il turno e vedere come arriverà alla partita. Se a marzo staranno tutti bene e in forma, sicuramente ci sono molte chance che il cammino europeo possa andare avanti. Dove? E chi può dirlo...