Anche i numeri sono dalla nostra

16/12/2010 alle 10:18.

IL ROMANISTA - Con dieci punti di differenza tra le due squadre e Ibrahimovic a un passo dalla vetta della classifica dei cannonieri, i numeri di Milan-Roma sembrerebbero essere tutti dalla parte dei rossoneri. Ma non è così.

due squadre e Ibrahimovic a un passo dalla vetta della classifica dei cannonieri, i numeri di Milan-Roma

sembrerebbero essere tutti dalla parte dei rossoneri. Ma non è così. Perché anche le cifre dicono che

e compagni hanno la possibilità di portare a casa il bottino pieno. Quali numeri? Il primo, a dire il


vero, sarebbe negativo, ma vale tantissimo in termini cabalistici. Perché tanti romanisti, almeno quelli più ottimisti, dopo il pareggio beffa col Chievo hanno pensato: “Beh, allora è destino che la prima vittoria in trasferta in campionato (oltre al derby) arrivi proprio contro il Milan”. Eh sì, lontano dall’Olimpico i centrarla non sarebbe una squadra qualsiasi, ma quella che da gennaio ad oggi ha messo da parte 78 punti in 37 partite, alla media di 2,1 a match.

L’unica squadra che potrebbe ancora raggiungere la Roma in questa particolare classifica è proprio il Milan, che è fermo a quota 75 ma che ha il match di sabato per provare ad impattare. In ogni caso, non sarebbe

reale pareggio, perché i rossoneri hanno disputato una partita in più (38), ovvero il recupero con la .


Certo, in questo conteggio influisce molto la cavalcata trionfale dello scorso campionato. Ma, se è vero che la Roma del torneo 2010- 2011 sta andando così così, è altrettanto vero che gli uomini sono per larga parte gli stessi. Quasi la stessa rosa che ha cominciato la cavalcata a gennaio e che, anzi, è stata raffforzata da alcuni innesti. Un gruppo di giocatori ultracompetitivo, tant’è che Claudio Ranieri ha potuto finora schierarne addirittura 26. Fino a domenica erano 25, poi l’infortunio di ha splancato le porte del campo a Doni, il numero 26, appunto. Qualcuno ha voluto interpretare questa girandola come una confusione tattica. Improbabile. Anche perché, se così fosse, in confusione ci sarebbero anche Allegri e il suo Milan capolista. Che è sì dietro alla Roma, ma con un solo giocatore di differenza (25). già andati in gol in questo campionato. Anche qui c’è una leggera supremazia della Roma che ha mandato a rete 10 giocatori (Borriello, Vucinic, Simplicio, , Brighi, Burdisso, , Juan, Menez e Perrotta) contro i 9 del Milan (Ibrahimovic, Pato, Robinho, Boateng, Inzaghi, Ambrosini, Flamini, Pirlo e Thiago Silva).

Magari conta relativamente, ma conta. E poi c’è un ultimo motivo. Quello di un tabù che non esiste più. Quello della San Siro milanista. Fino al novembre 2006 erano 20 anni che non ci vincevamo. Poi ci pensò a spazzare via la jella (1-2). E da quel giorno sono arrivati anche uno -1 (Vucinic) e un 2-3 (Riise-Menez e ). Tre vittorie di fila, che sarebbero state quattro se Rosetti lo

scorso anno non ci avesse messo lo zampino. Una disdetta. Anche se, almeno, adesso non c’è più il rischio di una serie che prima o poi si dovrà interrompere. Perché si è già interrotta, ed è ora di iniziarne una nuova.