IL ROMANISTA (S. ROMITA) - E uscito a cinque minuti dalla fine, per una botta rimediata alla caviglia. Ma i suoi sono stati 85 minuti da vero campione. Da seconda punta piena, da centrocampista vero, da perno sulla tre quarti. Tutti i rilanci della difesa sono stati suoi.
Adriano invece non è mai calato. LImperatore non ha mostrato neanche un momento di fatica. Il grande abbraccio con il suo allenatore, uscendo dal campo sorridente e mostrando tutta la sua gioia ai microfoni di Sky, orfani di Massimo Mauro e Mario Sconcerti, è stato significativo. Innegabile che laria di Milano abbia riportato alla mente di Adriano tante cose del passato e tante certezze per il futuro. E gli ha fatto capire ancora una volta che Roma e la Roma sono la sua scelta azzeccata. Nessuno può amarlo come noi anche se non segna. Nessuno può riconoscere come noi, in una sua tenace difesa del pallone, di aver fatto bene a farlo arrivare dal Brasile. E lui il più bel regalo di Natale per i romanisti. Grinta e voglia di combattere tutta giallorossa. Altro che festa daddio e saluti agli amici. Altro che nostalgia della samba. Lui sa di esserci utile. Lha capito. E lhanno compreso bene anche i compagni. Adriano ci serve. Per puntare ad accorciare ulteriormente la classifica. Per scalare la vetta. Per giocarci il campionato. Anche se non ci sarà sempre lo spazio di San Siro.




