IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Guardando la partita forse Ranieri aveva fatto male a non far giocare Pizarro pure con linfluenza, ma poi guardando la televisione è stata sicuramente la migliore mossa fatta da quandè a Roma visto che gli ha permesso di zittire Massimo Mauro. Dopo i ricci e il fumo della pipa, il
Su ste cose Ranieri è bravissimo: i ricci, il fumo della pipa, il no reiterato alla Tessera del Tifoso, insieme ai tre derby vinti, lo mettono sicuramente nella parte giusta di un cuore romanista. Sa di antico, di buono e di giusto, tutto il contrario del sapore che lasciano le parole dellex (ex?) juventino Mauro, quando sè accorto che dallalta parte cera una risposta e non il solito sorriso demente: «Ranieri, se avessimo voluto fare polemica avremmo fatto vedere il gol in fuorigioco della Roma!».
Che vuol dire??? Che è, un ricatto? Che gli errori in televisione si fanno vedere in base allantipatia o al buon comportamento in collegamento? Quanti errori allora non sono stati fatti vedere? Oppure quanti presunti torti sono stati nascosti apposta? E lecito pensarlo perché è così: lo ha detto Massimo Mauro da Milano. Somiglia tanto alla dichiarazione di Roberto Bettega dopo la partita col Borussia Dortmund, quando si lamentò con la Federazione che non si era fatta rispettare lasciando intendere, con un sillogismo elementare e spudorato, che in Italia si faceva (si fa?) così per arrivare agli arbitri. Calciopoli era già lì, in diretta tivvù.
Tutto questo non è un modo di non parlare di Roma-Bari, perché Roma-Bari uno a zero, a parte il gol di Juan, il rigore sbagliato dal Capitano (QUE VIVA TOTTI!), il bellissimo sorriso di Mexes al gol della Roma (RINNOVO), il rientro di Doni, il muso duro di Borriello, è stata sostanzialmente, soprattutto, sopra ogni altra cosa, inequivocabilmente la partita dei dribbling infiniti di Geremia Menez. Allunghi in paradiso e ritorno, scalate sullEverest ballando, mini maratone darte, strisciate di poesia.
Ecco, Ranieri quando se ne è andato - lasciando addirittura uno schermo vuoto in questa Repubblica fondata sul plasma - ha fatto un capolavoro simile. Tutto questo è già Milan-Roma. Tutto questo è quello che ci divide da Milano ("lontana è Milano dalla mia terra") è il nostro cosiddetto "provincialismo": santo e benedetto (ah, alla fine ha segnato Krasic), da tenersi stretto in questa settimana dove le polemiche, le teorie, i musi lunghi, gli antitottismi, cioè lantistoria, devono farsi da parte perché bisogna andare a vincere a San Siro. Vincete a San Siro. Come un dovere. Come una distrazione. Come unabitudine. Come una possibilità. Comè giusto che sia. Vincete a San Siro, perché "lontano è Milano dalla mia terra", ma così vicina allo studio dove cè Massimo Mauro.