LA REPUBBLICA (M. NORRITO) - Il nome c´è già. È quello dei Tea Party italiani. È questo il movimento al quale Maurizio Zamparini ha deciso di dedicare energie e risorse economiche «ad una giusta causa - per usare le sua parole - per cercare di dare una scossa a questa Italia che si deve svegliare». Nel prossimo futuro però non ci sarà un onorevole Zamparini o un senatore Zamparini
Nel prossimo futuro però non ci sarà un onorevole Zamparini o un senatore Zamparini. L´impegno del presidente del Palermo sarà di supporto e di aggregazione, ma nessuna discesa in campo in prima persona. «Se mi chiedessero di dare una mano a titolo gratuito potrei anche farlo. Però non m´interessa entrare in politica - dice - Non ho alcuna intenzione di farlo. Quello che m´interessa è dare una mano a quei giovani che mi hanno contattato, che mi hanno manifestato le loro esigenze e che vogliono rappresentare l´Italia delle cose da fare».
Così il movimento Tea Party italiani è pronto a fare sentire la sua voce in tutte le sedi possibili. «Negli Stati Uniti i Tea party hanno una connotazione di destra. La nostra, invece, vuole essere una voce - tiene a precisare Zamparini - che non è né di destra né di sinistra. A noi interessano le esigenze della gente, non quelle della politica che è sempre più distante dai problemi dei singoli cittadini. Il nostro obiettivo è quello di cercare di dare quelle risposte che la politica non riesce più a dare. Vogliamo riprenderci quella torta che i politici ormai da troppo tempo pensano sia soltanto loro».
Niente partiti, ma solo gente di buona volontà che voglia spendersi per un´Italia diversa. «L´Italia del fare, quella sganciata dalla burocrazia, che affronti i problemi della quotidianità. Nessuno di noi vuole dare vita a un partito. Il giorno che ci fossero delle elezioni potremmo dare il nostro sostegno a partiti che già esistono e che la pensano come noi. Lo schieramento non c´interessa. Ci interessano le idee». Idee che Zamparini andrà ad esporre in televisione: ogni martedì, il presidente del Palermo, sarà in diretta a Tele Lombardia. «Parlerò dei problemi degli operai, ma anche degli imprenditori, dei contadini, dei giovani, degli studenti, dei commercianti. Insomma di tutte quelle categorie ormai dimenticate dai nostri politici».