GASPORT (A. CATAPANO) - Dalla celebre massima andreottiana Il potere logora chi non ce lha , lo spunto per radiografare gli umori degli avanti giallorossi: Menez in rampa di lancio, Borriello ciclonico, Totti su di giri, tanto da concedersi ieri il primo pomeriggio di shopping natalizio, in unnegozio di giocattoli con prole al seguito.
Ma se un serafico Totti ha già pronta la lista dei regali, cè chi nella Roma non ha voglia di shopping né di festeggiamenti. Vucinic, radiografato pure lui, dà questo responso: immusonito, intristito e, diciamolo pure, incazzato. Con la situazione, con il mondo, con Ranieri. Fu il grande protagonista della scorsa cavalcata romanista, e oggi si sente il brutto anatroccolo. Se non fuori luogo, non più indispensabile. Dimenticato, superato, escluso.
Questione antica come il calcio: chi sta bene e non gioca, o gioca meno di altri, ci resta male, mette il broncio, rimugina. Vucinic non polemizza, al limite bofonchia. Ma se continuerà questo andazzo, da gennaio si guarderà seriamente intorno. Per la Roma, contattata anche in queste ore, il montenegrino resta «assolutamente incedibile», lui però scalpita. Se ora Ranieri mi considera un giocatore normale o meno importante è il suo ragionamento , meglio andare altrove. Dove magari lo pagherebbero anche di più. Perché allorigine dei malumori di Vucinic cè pure il sorpasso subito questestate nel monte-ingaggi: Burdisso, Borriello, perfino Adriano guadagnano ben più di lui.
Sono soltanto capricci quelli di Vucinic o ha i suoi motivi per sentirsi poco considerato da Ranieri? Il computo totale delle presenze gli dà ragione, degli attaccanti arruolabili è quello impiegato meno: Borriello è sceso in campo 17 volte (12 in campionato e 5 in Champions), Totti 16 (11+5), Menez 15 (11+4), Vucinic solo 11 (8+3). Però, nellultimo ciclo di partite lo si è visto quasi quanto gli altri, magari meno incisivo e spettacolare: in panchina con la Fiorentina, presente (e male) con la Juventus, escluso con lUdinese, in campo (luci e ombre) col Bayern. Il fatto è che pare destinato alla panchina anche domani, a Palermo.
Lo dice il tridente provato ieri in allenamento (Menez-Totti-Borriello) e, forse, lo dicono pure le nuove convinzioni di Ranieri: che Totti e Borriello si intendano ameraviglia, che Vucinic possa giocarsela solo col «diamante» Menez.
Brutta gatta da pelare per lallenatore. Finora Ranieri ha gestito il turnover con una certa autorevolezza, ma sta venendo fuori qualche magagna di troppo: pure il fedelissimo Pizarro pare sul piedino di guerra. Lui si sentiva pronto per il derby (7 novembre), eppure non ha ancora ritrovato una maglia da titolare, e in sua assenza la Roma operaia ha ripreso a volare. «I tre mediani ci hanno dato una striscia positiva di sette partite ha ricordato ieri Ranieri a Repubblica , col rientro di Pizarro dovremo cercare nuovi equilibri». Se non li troverà a Palermo, forse dovrà cercarsi pure un ottimo psicologo.