IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Rigore, rigore, rigore. Sono tre i gol stagionali di Francesco Totti. Tutti realizzati dagli 11 metri, e tutti e tre decisivi. Quello di Basilea (3-2 il risultato finale), quello di Torino (1-1) e quello di martedì sera contro il Bayern (altro 3-2). «Non è facile segnarne di così importanti» aveva detto Ranieri dopo la partita con la Juve.
Lessersi sbloccato dal dischetto ha aiutato Francesco, che da qualche partita gioca più sciolto, senza quel chiodo fisso di dover per forza trovare la rete. Ora però è arrivato il momento di rompere lincantesimo anche quando non è faccia a faccia col portiere avversario con tutti gli altri fuori dallarea. «France, segnaci un gol decisivo» gli hanno detto ieri i tifosi alla partenza da Fiumicino. Sì, stasera contro il Palermo serve un gol alla Totti, per sfatare questo tabù e dimostrare che finora è stata solo jella. E che altro sennò? Perché a uno che ha fatto quel che ha fatto contro il Bayern può essere negato il gol solo dalla malasorte. Se dovesse trovare la via della rete, festeggerebbe il centro numero 250 con la maglia della Roma. Di cui 194 in campionato. Per il momento il capitano è fermo a quota 193, a meno 12 dai 205 di Roberto Baggio nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Di questi 193 gol, Totti ne ha fatti 6 al Palermo. Non pochi, ma sarebbero potuti essere molti di più se i rosanero non fossero tornati nella massima serie solo nel 2004. Di quei 6 gol, 2 Francesco li ha realizzati proprio al Renzo Barbera. Il primo (tanto per cambiare decisivo anche quello, visto che la partita finì con una vittoria per 2-1) in un caldo pomeriggio di maggio del 2007 con un calcio di punizione da 30 metri. Il secondo lo scorso anno sotto il diluvio, realizzando la rete del definitivo 3-3 a 2 minuti dal termine. Come? Su rigore. Come i primi tre gol di questa stagione. E a pensarci bene, se stasera arrivasse il quarto, anchesso dagli undici metri, non sarebbe proprio una tragedia.