IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - «Cosa mi aspetto da Totti? Che faccia il Totti. Lui ha una mente calcistica superiore. Sa sempre dove mettersi, come far giocare al meglio la squadra. Poi al massimo gli si possono dare dei consigli». Nella storia di Francesco Totti sono stati molti gli allenatori che pubblicamente ne hanno decantato le lodi. Da Mazzone a Zeman, da Capello (che lo paragonò a Rivera) a Spalletti, ma mai nessuno gli aveva fatto un complimento come quello che gli ha fatto ieri Claudio Ranieri.
Stasera proverà a riprendere la sua rincorsa a Roberto Baggio, fermo a 205 gol segnati in serie A, nella classifica dei marcatori di tutti i tempi: per raggiungerlo gliene mancano 13. E un obiettivo al quale il capitano tiene in maniera particolare (lo ha "confessato" nel ritiro di Riscone) e anche per questo vuole sbloccarsi
il prima possibile. Una sfida nella sfida sarà quella con Sinisa Mihajlovic, il tecnico dei viola, col quale i rapporti sono deteriorati da tempo. Mihajlovic non prese bene la mancata presenza di Francesco al suo addio al calcio, concomitante con quello di Ciro Ferrara: Totti era stato evitato ad entrambi ma per non fare torto a
nessuno non partecipò a nessuno dei due. Sinisa se lè legata al dito e da quel giorno ogni volta che ne ha la possibilità non risparmia frecciatine a Francesco. Un suo "cavallo di battaglia" è il suggerimento dato a Boskov il 28 marzo 1993 a Brescia, ribadito anche in unintervista pubblicata ieri sul Corriere dello Sport, quando disse al tecnico di farlo entrare in campo. Come se ci volesse un genio per scoprire il talento del giocatore italiano più forte degli ultimi trenta anni. Stasera, in caso di gol, il capitano penserà anche a lui.




