
GASPORT (M. CECCHINI) - Il giorno dopo, forse, è ancora più brutto. E non per le malignità dei tifosi laziali (e alcuni romanisti) che giurano come per la Roma sia meglio non averlo nel derby. No, dopo lespulsione rimediata sabato col Lecce (e la successiva crisi di nervi) Francesco Totti è ancora convinto delle sue verità. In ordine sparso: 1) un fallo come quello di Oliveira (sgambetto a palla lontana) nel calcio professionistico non si fa; 2) la reazione non era stata cattiva, in campo si vede (e si sente) di peggio; 3) era più da rosso luruguaiano di me.
Uomo Champions Comunque, in attesa della sentenza del giudice sportivo, Totti rumina una certezza: se ci sarà uno stop superiore a una giornata, il club farà appello. Il resto è malinconia, anche se i compagni gli sono vicini e gli hanno assicurato: «Tranquillo Francesco, vinceremo anche per te». Non impossibile, se si pensa che i numeri recitano come nelle 7 stracittadine saltate dal capitano giallorosso, la Roma abbia un buon ruolino (3 vittorie e 4 pareggi). Ma Totti ora cerca di concentrarsi su una partita che, numeri alla mano, è ancora più importante, cioè quella col Basilea. Aquesto punto per il capitano che ieri ha fatto terapia per un problema alla spalla ovviamente niente turnover, anche perché lharakiri casalingo di due settimane fa contro gli svizzeri fanno diventare la prossima una partita decisiva.
Un torneo perso Stavolta, perciò, occorre mantenere i nervi saldi. In carriera, infatti, Totti è già arrivato alla 15aespulsione, 10 solo in campionato, il che in attesa della prossima sentenza gli ha fatto già perdere 29 giornate. Come dire, quasi un intero torneo saltato. Chiusura in nero: 27 tifosi del Lecce (dei 97 identificati al termone del match) hanno ricevuto il Daspo. Diversi i capi di imputazione: lancio di petardi, devastazione di un treno, viaggio senza biglietti e altro. La linea dura continua.