
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Già salto il derby, non mi posso perdere pure la Champions». Francesco Totti cè. Anche se a guardarlo, si capisce che lumore è nero come il cielo buio e minaccioso sopra il Sankt Kacob Park. Il cappello di lana calato sulla fronte e la smorfia a indicare la spalla destra, contusa nel primo tempo della gara con il Lecce, scontro con lex Corvia. «Il dolore cè sempre, ma continuerò anche qui la fisioterapia. Farò di tutto per esserci. Magari, se sarà necessario, proverò prima della gara. Ma in questa sfida non voglio mancare, lasciatemi almeno la coppa».
E il Basilea. Perché, contando i giorni del digiuno che ormai sono 178 dal 9 maggio, penultima di campionato e doppietta al Cagliari, il capitano della Roma sa bene che il 2010 è stato, per uno che viaggia certi ritmi, anno avaro di gol, solo 5, e che lultima rete europea, pure se su rigore e in una competizione meno fascinosa della Champions, lha segnata agli avversari di questa sera, il 3 dicembre del 2009. «Non penso a me stesso, tra laltro non sto nemmeno troppo bene, ma alla Roma: bisogna fare risultato. Andare avanti è fondamentale: per il morale e per il prestigio».
Francesco si vede che è sofferente. Ha dormito poco dopo la botta presa con il Lecce, il punto infiammato è fastidioso e lo limita in alcuni movimenti. «Ma se sono partito è perché voglio giocare. Riposerò domenica...». Torna sempre lì, alla squalifica che gli è stata ufficializzata a Basilea subito dopo pranzo. Tanto per mandargli di traverso il pasto. Un turno di stop, come previsto, più una multa di 20.000 euro: «Non avrei meritato neppure una giornata. Perché non ho fatto niente. Avrei voluto parlare, sabato dopo la partita. Per spiegare quello che era successo. Ma ho capito che tanto non sarebbe servito a nulla. Mi hanno tolto la Lazio, il derby, gara che per me ha un significato particolare e che mi dà forti emozioni». Ma il giudice Giampaolo Tosel, sulla base del referto dellarbitro Gervasoni, ha invece punito il capitano giallorosso che al 31˚ del secondo tempo «ha colpito con una manata al capo un avversario (Olivera) e al rientro negli spogliatoi, dopo la consequenziale espulsione, ha tenuto un atteggiamento platealmente aggressivo nei confronti di un calciatore avversario (sempre Olivera), senza ulteriori conseguenze per lintervento dei presenti; infrazione questultima rilevata dai collaboratori della Procura federale».
Cassetti è stato provato nella difesa titolare, ma se in giornata dovesse accusare ancora fastidio alla caviglia, Cicinho giocherebbe la terza gara di fila: «Sto bene e sono pronto a scendere in campo a Basilea. Dipende da Ranieri, io sto a disposizione. E un periodo che le cose vanno meglio, anzi direi bene. Mi sono preparato alla grande perché voglio tornare a essere protagonista con questa maglia», dice il brasiliano.