LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Un derby da dimenticare alla svelta per non cullarsi sugli allori del successo. Perché stasera, all´Olimpico, sarà di nuovo campionato. Arriva la Fiorentina di Mutu e Mihajlovic, da battere con Totti in campo. Il capitano rientra dopo aver saltato per squalifica la sfida con la Lazio, e Ranieri se lo coccola. «Francesco giocherà dal primo minuto - svela il tecnico - e gli dirò di fare... Francesco. Lui ha una mente calcistica superiore, sa sempre dove mettersi e che cosa fare per il bene della squadra».
Il capitano, insieme a Borriello e Vucinic, con Menez che dovrebbe accomodarsi, almeno all´inizio, in panchina. «Battere la Lazio prima in classifica ci ha restituito autostima - spiega Ranieri - ma va dimenticato subito il derby e dobbiamo solo concentrarci sulla Fiorentina».
La sensazione è che la Roma abbia comunque voltato pagina. «Ci siamo ritrovati, ma dobbiamo continuare. Finalmente abbiamo capito che il campionato scorso era un´altra cosa. Dobbiamo pensare solo a questo. La svolta è arrivata perché ci siamo resi conto che la stagione era iniziata e noi non siamo partiti».
Pizarro non è stato convocato, ci sono invece Brighi e Greco che, dando per scontata la presenza di De Rossi, si contenderanno due maglie a centrocampo con Greco. In difesa Cicinho al posto dello squalificato Cassetti.
«La Fiorentina è un avversario difficile, che ha avuto una falsa partenza come noi, ma ora si sta ritrovando. Mihajlovic dice che il mio carattere si è indurito? Non mi sembra, anzi, sono tornato romano». Poi, sul futuro. Ancelotti, in un futuro più o meno ravvicinato, vorrebbe sedere sulla panchina giallorossa? «Lo andrei a prendere io all´aeroporto, ne sarei felicissimo».
Ranieri, nel pomeriggio, ha poi deciso di non rispondere alle affermazioni di Reja, preferendo restare concentrato sugli impegni di campionato, senza guardare indietro al derby. Stasera la Fiorentina, sabato la Juventus a Torino: è pronto un mini turnover. «La mia linea è semplice - chiosa l´allenatore romano - vorrei battere il ferro finché è caldo, quindi deciderò all´ultimo».




