
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «E la mia grande chance». Fabio Simplicio sospira e alla fine si fa uscire di bocca il suo grande desiderio. Del resto, cè da comprendere il suo stato danimo: la prima volta, anche per un trentunenne, è comunque la prima volta. Da titolare con la Roma
IL MESSAGGERO (U. TRANI) -
«E la mia grande chance». Fabio Simplicio sospira e alla fine si fa uscire di bocca il suo grande desiderio. Del resto, cè da comprendere il suo stato danimo: la prima volta, anche per un trentunenne, è comunque la prima volta. Da titolare con la Roma, destinazione preferita anche rispetto ad altre grandi società, per prima lInter. Si gira, come se si sentisse osservato e chissà da chi, si guarda attorno, quasi stando attento che nessuno lo ascolti. Perché il personaggio, lo avranno capito tutti, è fatto così. Semplice, educato e misurato. E anche rispettoso. Delle regole, delle gerarchie e dei ruoli. E delle scelte del tecnico che, non si sa se per tutelarlo dopo il serio infortunio con cui è arrivato da Palermo o perché semplicemente non lo vede, lo utilizza solo quando proprio non può farne a meno. Come stasera, a Basilea, nella sfida che può valere lEuropa.
«Gioco dove serve», chiarisce subito Simplicio, perché non vuole certo fare gaffes sul più bello. Mancano tre centrocampisti e tra i convocati, per la panchina, torna Greco. Senza i due mediani Pizarro e Brighi e lesterno offensivo Taddei, Fabio può togliersi la soddisfazione, due mesi e mezzo dopo linizio della stagione, di scendere in campo dal primo minuto, addirittura in Champions, competizione per lui inedita. «Io sto meglio e so che adesso potrò tornare utile a Ranieri. Non so se giocherò nel ruolo di Pizarro. A centrocampo posso giocare in diverse posizioni, lo avete visto a Parma e contro il Lecce». E la settima stagione in Italia, la prima in giallorosso. Ma con la Roma solo quattro presenze fin qui, tutte in campionato e partendo sempre dalla panchina, per un totale di 108 minuti, cioè poco più di una partita. «E il momento di mostrare il mio valore», messaggio che non invia a se stesso.