Testaccio canta: «Godo!»

09/11/2010 alle 09:13.

IL ROMANISTA (V. VALERI) - Ieri sulla capitale è caduta tanta acqua, ma per chi tifa Roma in cielo splendeva il sole. Lo ha detto anche Maria Sensi e non poteva utilizzare parole migliori. La pioggia ha pulito le strade capitoline e nascosto le lacrime dei piccioni, scopertisi nuovamente fragili. Girando per la città, possibilmente a piedi, l’aria che si respirava era di quelle frizzanti; in particolar maniera in una delle roccaforti storiche del tifo giallorosso, ovvero Testaccio.

creduto tanto».

 

Sul piagnisteo biancazzurro, che vede l’arbitro Morganti come causa principale della sconfitta, Riccardo è chiaro: «Il rigore su Mauri era difficile da vedere sul momento - spiega - perché l’area era affollata. E poi c’era fuorigioco di Dias, quindi l’azione andava fermata. Quelli per noi, invece, sono ineccepibili e ci metto anche il gol annullato a Greco». «È riuscito a vede’ la punta dello scarpino in fuorigioco», commenta un abitante del quartiere e frequentatore del club, riferendosi all’offside segnalato a Borriello prima che confezionasse l’inutile assist al giovane centrocampista di San Basilio. Salutiamo il signor Felloni e, dirigendoci verso piazza di Monte Testaccio, ecco che siamo nel mercato rionale. All’ingresso, l’edicola ha esposto tutti i giornali sportivi che celebrano il trionfo giallorosso e tra questi, ovviamente, c’è anche il nostro. Ma è addentrandosi tra i banchi che si respira in pieno la fede per il rosso pompeiano e il giallo ocra. Sergio Capponi è uno dei macellai storici di Testaccio, alle sue spalle ha un poster di e la riproduzione di una maglia della Roma. Sul bancone espone, tra polli e abbacchi, anche una foto in bianco e nero: «Conosco Ranieri – spiega subito

Sergio, con orgoglio – da più di trent’anni. Eravamo due ragazzini e lo vedevo spesso perché lui è nato qui vicino, a San Saba». Il signor Capponi ha un vicino laziale: «Non gli parlo proprio, altrimenti ci litigo. Meglio l’indifferenza e godere silenziosamente. Non so quando smetterò di farlo, sono troppo contento». Anche Roberto Zanon, nel suo banco di frutta e verdura, grida ai clienti la sua romanità: «Ho tutti i numeri migliori del vostro giornale – indica soddisfatto – e ovviamente c’è anche quello con "OH SIII". La vittoria di domenica

è bellissima soprattutto per come è maturata, con due rigori…».

 

Usciamo dal mercato e dall’edicola si sente una radio accesa: “A Novembre….”. È a tutto volume, ma non è il successo ormai datato di Giusy Ferreri, bensì l’ultima trovata di Galopeira che mette alla berlina ancora una volta i cugini. A Testaccio è così, la Roma si respira e si tocca. Insomma, si vive.