Super Menez: «Pagherei per segnare domenica»

05/11/2010 alle 09:09.

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - «Sono pronto per il derby». E’ raggiante, Jeremy Menez, mentre sta per salire sull’aereo che riporta la Roma nella capitale dopo la vittoria, importantissima, contro il Basilea. Una vittoria sulla quale c’è il marchio indelebile del francesino numero 94, tornato tra i titolari dopo i pochi minuti sabato scorso col Lecce, e subito determinante.

«Se somiglio a Kakà? No, non penso». Kakà o meno, comunque, quella col Basilea si può tranquillamente classificare come una delle sue migliori prestazioni con la maglia giallorossa. «E’ stata una bella partita, ma non credo che sia stata la mia più bella con la maglia della Roma. E’ stata una gara importante per tutti noi, quella col Basilea, ma ora non ci dobbiamo pensare più e dobbiamo concentrarci sulla Lazio». Una gara che non sarà mai come tutte le altre, almeno a Roma, e che il numero 94 probabilmente giocherà dal primo minuto a causa della di . Una responsabilità non da poco, quella di sostituire il capitano, ma Menez sembra quasi non sentirlo, questo peso. «Sono pronto per il derby» le sue parole "ufficiali" mentre agli amici confida di "essere pronto a pagare di tasca mia per segnare alla Lazio". Quasi un avvertimento per i tifosi biancocelesti e una rassicurazione per Ranieri che, seppure in ritardo rispetto a quello che ci si aspettava, ha ritrovato un giocatore importante. Jeremy infatti era uno dei più attesi all’inizio della stagione, uno di quelli che avrebbe dovuto far fare il salto di qualità alla Roma. E anche lui si era convinto di poterlo fare, tanto che nella sua prima intervista stagionale a Riscone di Brunico si prese una responsabilità importante. «Voglio vincere lo scudetto con la Roma, penso che siamo pronti per vincere qualcosa di importante», il suo pensiero. Su di lui tutti hanno puntato ad occhi chiusi.. «Su chi puntiamo? - il pensiero di allenatore, dirigenti e staff tecnico, su Mexes e su Menez. Sarà la loro stagione».

Una convinzione che aveva portato lo stesso Ranieri, col quale Jeremy ha un rapporto speciale al punto di dire che per lui è stato «come un secondo padre», a lavorarci in maniera specifica anche dal punto di vista tattico. Ha provato, il tecnico giallorosso, a trasformarlo in esterno per poterlo utilizzare anche nel 4-4-2 ma la partita di Basilea ha dimostrato, per l’ennesima volta, che il numero 94 rende al massimo quando è utilizzato alle spalle delle due punte. Un trequartista naturale, e in questo ruolo può riconquistare anche la maglia dei Bleus. «I miei obiettivi? Ora punto alla Nazionale» ha detto sempre ieri mattina. Impresa che gli era già riuscita ad inizio stagione, quando Blanc lo chiamò per le gare con la Bielorussia e la Bosnia, ma poi lo tenne fuori dalle seguenti convocazioni contro Romania e Lussemburgo. «Deve crescere» la sua spiegazione. Che poi è la stessa che ha sempre dato Ranieri dal suo primo giorno di Roma. Ora Jeremy ha la possibilità di dimostrare ad entrambi di essere, finalmente, cresciuto per davvero. Magari già da domenica nel derby.