Si può fare anche senza

13/11/2010 alle 11:35.

LIBERO (C. BRIGLIADORI) - Gigi Delneri e Claudio Ranieri su una cosa sono d’accordo: Juve-Roma si può giocare anche senza totem. Pare impossibile, ma la “classica degli anni Ottanta”, che un po’ classica lo è sempre rimasta, stasera partirà senza i capitani, i fuoriclasse, i simboli, Del Piero e Totti. Inizieranno in panchina, come i portatori d’acqua. Il tecnico bianconero non lohadetto ma a fianco di Quagliarella ci sarà Iaquinta. Delneri ha svicolato con un politicamente corretto giudizio sui due (ex?) fenomeni: «Sono importantissimi e hanno il Dna dei rispettivi club, di cui sono l’anima».

 

Più coraggioso il collega giallorosso: «Non è difficile mandare in panchina - attacca schietto Ranieri -, con lui c’è una corsia preferenziale, ci intendiamomolto e subito. Ma questo non cambia le mie scelte per il bene della Roma. E non mi sono mai pentito di aver mandato in panchina . Soffro di più anonconvocare giocatori come Antunes che in allenamento danno l'anima e poi non loconvocomai». Risultato: aTorino Antunes non ci sarà. E siederà accanto al suo allenatore.

Salterà dunque, almeno dal 1’, il confronto diretto tra i due protagonisti assoluti e più discussi del calcio italiano degli ultimi 15 anni. Manon mancheranno i brividi da sfida d’altissima classifica. Per Delneri, «Si potrà uscire dal campo un po’più motivati e un po’più convinti, ma c’è comunque la consapevolezza di poter andare lontano fino alla fine dell’anno». Ranieri, questa volta sì, preferisce coprirsi un po’di più: «La è un grosso ostacolo ma batterla non vuol dire consacrazione di questa Roma». Come se tre vittorie di fila (fin qui) contassero poco. Ma è vietato, in casa giallorossa, parlare di scudetto. Forse è giusto così, considerando che un mese fa il fallimento sembrava dietro l’angolo e in tanti chiedevano la testa del mister del Testaccio. La ha il problema opposto: dare continuità ai risultati, che oscillano tra l’ottimo (la vittoria in casa del Milan, il 3-1 in rimonta al Cesena) e il mediocre (lo 0-0 in Europa League col Salisburgo, l’1-1 di Brescia). Delneri non vuole parlare di punti persi ma pretende dai suoi più cattiveria: «Dovremo essere più cinici di quanto siamo stati a Brescia. Il pari è stato giusto, per carità, ma dopo essere passati in vantaggio a un quarto d’ora dal termine dovevamo chiudere la partita».

Il mister bianconero, dei rivali di stasera teme soprattutto una cosa: «La squadra gioca insieme da parecchi anni e può lanciare giovani molto interessanti, come Menez». Di contro, c’è una dalla compattezza granitica che, spiega l’ex allenatore del Chievo, «produce risultati: basta vedere come la panchina scatta in piedi quando segniamo un gol. Merito dei giocatori, hanno affrontato la stagione con la mentalità giusta».

-Roma sarà la partita degli assenti (Krasic tra i padroni di casa, che ritrovano Melo e Amauri; Pizarro e Juan tra gli ospiti) e degli incroci. In campo, con Aquilani (per Delneri «intenzionato a dimostrare che i giallorossi non si erano sbagliati su di lui» e apprezzato da Ranieri, «lo volevo al Chelsea, 16enne) e Borriello, che nell’ultimo giorno di calciomercato ha preferito la Maggica alla Signora: «Una scelta da rispettare», taglia corto il mister. E poi c’è Ranieri, che da Torino è stato cacciato senza troppe gentilezze. Lui fa finta di nulla: «Saluterò tutti, comesempre, non c’è voglia di rivalsa». Quella la meglio lasciarla a Del Piero e .