Scudetto, perchè no?

09/11/2010 alle 09:40.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Come un anno fa, anzi meglio: per questo a Trigoria, d’incanto, tornano ottimismo e convinzione. Per potersela giocare ancora sino in fondo e senza sapere con chi. La Roma riparte di nuovo in autunno e si accorge di aver anticipato i tempi. Lo confermano i 4 punti in più, alla stessa giornata di campionato, rispetto alla stagione scorsa: 15 contro 11 alla decima (solo la Lazio è cresciuta di più: 12 punti; il Milan e il Napoli hanno invece lo stesso passo).

Con Ranieri da due mesi sulla panchina giallorossa, la scalata verso la vetta iniziò solo all’undicesimo turno, mentre stavolta, quella che al momento va considerata una miniserie se paragonata ai 24 risultati utili consecutivi, il via è alla settima. La classifica attuale, messa accanto a quella del torneo passato, è inequivocabile: oggi la Roma è sesta, a tre punti dal quarto posto, cioè dalla zona ; nella stagione scorsa, sempre alla decima giornata, ancora non si era ripresa, tanto da essere quattordicesima, a sei punti dal quarto posto e a cinque dalla zona retrocessione.

Ma il dato più significativo è un altro, sempre guardando la graduatoria e non tanto il numero delle squadre che ora sono davanti, solo sei e non tredici: il distacco dal vertice è dimezzato. Sono 7 i punti dalla Lazio capolista e non i 14 dello svantaggio dall’Inter di Mourinho. Anche prendendo in esame il calendario, la Roma si è data una mossa prima, quindici giorni esatti: il 1° novembre 2009 contro il , il 16 ottobre del 2010 contro il . Con tre analogie: stessi colori gli avversari (rossoblu), identico risultato (2-1) e sempre all’Olimpico. I giallorossi nelle ultime 4 partite hanno raccolto 10 punti su 12, con tre vittorie e un pari, e soprattutto nelle ultime 3 non hanno subito reti (comunque l’unica subita, nella prima delle quattro gare utili consecutive, è stata ininfluente). La fase difensiva, insomma, riprende a funzionare, dopo la partenza preoccupante: 11 reti incassate nelle prime 6 gare del torneo (tra l’altro in 2, contro il Cesena e l’Inter, senza subirne). Troppi gol presi e pochi segnati, a certificare la crisi. Ma, lasciato alle spalle il momento no, le cifre ancora non sono in assoluto da squadra in salute.

La Roma, delle prime sette, è l’unica ad avere la differenza reti negativa, elemento che conferma l’avvio da incubo (addirittura quattro formazioni che sono dietro hanno numeri, in tal senso, superiori: il Palermo, il Chievo, la e il Cagliari).Rispetto a un anno fa, però, è più competitivo e più completo l’organico: vincere contro la prima in classifica senza avere in campo Juan, Pizarro, , Taddei e per un terzo di partita Menez, qualcosa sta a significare. Per questo la Roma è ripartita prima. Perché, anche in emergenza, ha alternative in ogni settore. E in più, sembra finalmente trovata l’identità tattica, con il sistema di gioco più adatto alle caratteristiche degli interpreti: il 4-3-1-2.

Domani c’è la : Pizarro, ieri solo palestra, può tornare a disposizione. Se non sarà rischiato, toccherà ancora a Greco, anche perché Menez sembra out (oggi test). Dietro la novità sarà Cicinho per lo squalificato Cassetti, davanti per Borriello. Juan e Okaka sono indisponibili: il brasiliano già guarda alla , sabato sera.