GASPORT (A. CATAPANO) - Ci sono le cifre impietose: senza la vittoria nel derby, fuori casa soltanto per le statistiche, raccontano di una media da retrocessione ma prima vengono i comportamenti (di spallettiana memoria), ancor più preoccupanti perché proiettano unombra inquietante sulla Roma: i numeri sono figli dellatteggi
La diagnosi È chiara e spiega, più di fantomatici blocchi psicologici, cause ed effetti di questa Roma in versione dottor Jekyll emister Hyde: praticamente invincibile in casa, praticamente una squadra materasso in trasferta. Dove latteggiamento è diverso a volte semplicemente più dimesso, in altre occasioni supponente o addirittura irritante e,a cascata, piovono errori dei singoli inspiegabili anche per lallenatore. La sperequazione dentro/fuori è evidente in campo e scritta nelle classifiche. Dei punti: 17 in casa e 5 in trasferta, che collocherebbero la squadra al 12° posto in classifica. Ma senza la vittoria nel derby la Roma fuori casa avrebbe lo stesso rendimento (2) di Bari, Bologna e Cesena, appena un punto sopra il Lecce. Delle reti subite: 5 dentro, 13 fuori, forse il dato che illustra meglio la doppiezza della Roma. Solo Bologna (17) e Lecce (22) ne hanno incassate di più. Nelle pieghe dei numeri, un altro dato inquietante: dei 31 gol subiti in totale, 20 sono arrivati nella ripresa, spesso nel corso di veri e propri crolli psicofisici».
Vucinic e Menez Diagnosi, dubbi, timori, sospetti, va tutto girato allattenzione di Claudio Ranieri, allenatorenonper caso, dunque sta a lui trovare la terapia migliore. Un anno fa, di novembre, la squadra era più o meno nelle stesse condizioni: aveva un punto in meno (21) in classifica e aveva subito lo stesso numero di reti (13) nelle prime sette trasferte, anche se i risultati combinati avevano prodotto un punto in più (6). È noto come se ne uscì, con la cattiveria, la fame, la voracità. Adesso, al netto degli infortuni oggi si verificheranno le condizioni di Mirko Vucinic e Jeremy Menez, ma cè cauto ottimismo per Verona in squadra cè qualche bella gioia in più e ogni tanto manca lappetito. Dice bene il proverbio, chi cha il pane non cha i denti. E viceversa.