Roma, magnifica rimonta Totti: “Sì, siamo da vertice”

24/11/2010 alle 10:03.

LA STAMPA (G. BUCCHERI) - A un niente dal naufragio senza appello, la Roma si rialza e, adesso, per brindare alla qualificazione agli ottavi di Champions League basterà non perdere nel viaggio a Cluj. La rinascita giallorossa nasce dal cuore di una squadra «ferita» dopo un primo tempo giocato senza luce: due le reti di Gomez, zero le emozioni capitoline. Poi, la partita che non ti aspetti. Una seconda parte di gara a mille all’ora, un finale che resituisce al popolo romanista un Totti decisivo come



Quello che sbarca nella Capitale è un Bayern già qualificato e in maschera. Lunga è la lista degli assenti (Robben, Olic e Schweinsteiger i più illustri), ma per Luis Van Gaal quello che conta è lo spartito e, il copione, la versione bis dei bavaresi lo conosce a memoria. Il primo tempo è un monologo tedesco con la Roma che appare troppo piccola per un palcoscenico dove è chiamata a recitare davanti ai vicecampioni d’Europa. La linea d’attacco formata da Muller, Kroos e Ribery sfugge con una continuità impressionante al centrocampo giallorosso e Gomez diventa il naturale terminale per le fortune del Bayern.

La differenza fra le due squadre, a tratti, appare addirittura imbarazzante e la logica conseguenza di un tale, diverso, peso specifico sono i due gol di Gomez in 5’: la retroguardia di Ranieri perde la bussola e prima Cassetti e, poi, Mexes facilitano il compito all’attaccante che Van Gaal era sul punto di bocciare quando se lo trovò fra la rosa del suo Bayern.



I tedeschi vanno sul 2 a 0 e il punteggio non gli rende merito perché è solo una svista dell’arbitro a negare a Ribery un rigore netto a un niente dall’intervallo. Si riparte e l’orgoglio capitolino entra in gioco. Menez si illumina, Vucinic lo sostiene e Borriello si inventa l’acuto che riapre la contesa. Comincia un’altra partita dove è la Roma a recitare la parte del protagonista cancellando confusione e smarrimento del primo tempo. Simplicio prende la mira, ma l’assalto è di quelli spuntati, tocca a Menez sbucare nel cuore dell’area e solo un salto triplo di Kraft, terzo dei bavaresi, leva dalla testa di il pallone del pareggio quando la porta è vuota. Il finale sembra un romanzo giallorosso: entra , la notte si capovolge. rimette in equilibrio la gara, l’ex completa l’opera dal dischetto ed ora l’assist per gli ottavi è di quelli da non sbagliare.

La notte dell’Olimpico è scivolata via in un clima senza strappi all’interno dello stadio, ma, prima della sfida, il bollettino parla di tre tifosi tedeschi feriti (due per una bottigliata in testa, uno per una ferita alla gamba). Le due tifoserie si sono trovate unite nel ricordo di Gabriele Sandri (uno striscione in italiano è apparso fra gli ultra bavaresi) e nella lotta contro la tessera del tifoso (ai tedeschi è stato sequestrato il materiale per comporre la scritta in curva)