Roma, è iniziato un altro campionato

11/11/2010 alle 08:33.

LEGGO (F. MACCHERONI) - La notizia più bella per Ranieri non è il 3-2 alla rabberciata Fiorentina (quinta vittoria in sei partite inclusa la Champions), ma che ancora una volta s’è vista mezza Roma. Che tra panca e infermeria i giallorossi regalano Pizarro, Vucinic, Juan e Cassetti. E che Il Pianista si è potuto permettere di utili

Considerazioni che, in un campionato in cui si avanza con l’allegria di un Raccordo Anulare all’ora di punta, fanno rimpiangere i punti gettati nel vaneggiante settobre giallorosso, ma annunciano che niente è perduto, nemmeno l’onore.

Ranieri, voglioso di stupire, ma anche di arrivare al match di sabato sera con la a pieno regime, ha insistito su Leandro Il Giovane Greco. Ma, pur sostenendo che i numeri non contano, ha estratto il 4-3-1-2 che sulla ruota della Roma ha buona tradizione. Dietro e Borriello ha ribadito Menez, lasciando a riposo anche Vucinic. Insomma, sembra che l’esperienza, le legnate, a qualcosa servono anche alla soglia dei sessant’anni. Detto questo, non si può dimenticare che la ha affrontato il pellegrinaggio all’Olimpico pregando a voce alta i suoi santi protettori di uscire con un punto. E, pur non meritando tanta generosità, qualcuno lassù sembrava amarla. Vero che Donadel e Santana hanno dovuto sdraiare Menez con furia meritandosi un giallo, vero che il pessimo Buruc ha mostrato una faccia di bronzo, tanto che per ogni rinvio dal fondo si poteva scendere a prendere un caffé, ma la Roma riusciva a rendersi pericolosa soltanto un paio di volte (Borriello di testa e Simplicio al volo su assist di ). Tuttavia allo scadere del parziale un fuoco incrociato romanista si concludeva con botta di Riise, spizzata di Borriello e stoccata da due passi di Simplicio: 1-0. Tè caldo? Doccia fredda.

Nella ripresa Menez regalava un assist perla a Borriello e, ormai, anche Mihajlovic era pronto a raccogliere le sue cose e tornare a casa. Ranieri inseriva Perrotta e concedeva riposo a Menez. Ma non poteva finire così. Troppo facile. Gilardino trovava un varco su cross di Marchionni e la Roma rimetteva l’elmetto. Per sua fortuna Boruc usciva disperato su Perrotta che ha avuto il merito di credere in una palla impossibile senza il mezzo liscio del lungagnone: 3-1. allo sbando? Quasi. Perché entrava D’Agostino e su punizione la metteva nel sette.