Roma, davanti c’è la fila

15/11/2010 alle 09:43.

CORSPORT (P. TORRI) - Tornasse indietro, Clau­dio Ranieri probabilmente, anzi sicuramente, quel cambio non lo rifarebbe più. Cioè al minuto ven­titrè della ripresa, non richiame­rebbe più in panchina Francesco Totti per mandare in campo Mar­co Borriello. Non tanto per l’ex milanista, quanto per il suo capi­tano che stava giocando un secon­do tempo da protagonista assolu­to.

RISCHIO -E’ quello di sentirsi sotto esa­me,da parte di Ranieri, ogni vol­ta che dovrà scegliere il tridente offensivo. Il tecnico ha le spalle larghe e sa come navigare nel mondo del calcio. Fa bene ogni volta che ne ha l’occasione di ri­cordare a tutti che lui le scelte le fa prima e che«dopo a parlare so­no buoni tutti». Così come a riba­dire che un allenatore non può mai vivere come un problema quello dell’abbondanza. Rimane comunque il problema di una scelta che non sarà mai facile, sa­pendo di correre il rischio che, quelli che parlano dopo, lo faran­no quando il risultato non darà ra­gionealla scelta fatta dal tecnico. In questo periodo, peraltro, Ra­nieri ha dato l’impressione di sce­gliere quasi in base al minutaggio da garantire a tutti i suoi attac­canti che è un metro di scelta che ci può stare, ma che può rischia­re di trasformarsi in un limite.

SCELTE -Finchè ci saranno tre par­tite a settimana, e alla Roma au­guriamo che sia fino a maggio, sa­rà probabilmente possibile gesti­re la situazione in maniera abba­stanza tranquilla, concedendo il giusto spazio a tutti, nel rispetto comunque del bene supremo che resta la Roma. Co­me scegliere, allo­ra, oltre che con un criterio di minutag­gio? Ranieri un po­sto fisso sembra averlo assegnato, quando nel dopo partita di Torino, ha sottolineato co­me Borriello sia tra le punte quella con caratteristiche uni­che, in grado di ga­rantire profondità e presenza in area. Con un che a grandi passi sta tor­nando il giocatore di sempre, insostituibile, e che si è tolto dalla spalla anche la scim­mia della mancanza del gol, Vuci­nic e Menez sembrano destinati a essere quelli che di volta in volta dovranno attendere la comunica­zione ufficiale del tecnico per sa­pere se giocheranno. Il problema potrebbe poi pure ingigantirsi se Adriano tornasse anche soltanto all’ottanta per cento di quello che è stato, cioè un attaccante deva­stante. Le scelte diventerebbero ancora più complicate, ma per dirla alla Ranieri, beato quell’al­lenatore che deve risolvere que­sto tipo di problemi.