'Roma a 4 punte si può'

18/11/2010 alle 10:19.

CORSPORT (P. TORRI) - Il Modulo offensivo dell'Inter di Mourinho del Real e del Bayern fa sognare i tifosi e stuzzica gli esperti.

Abel Balbo: «Si può fare. Ora, però, la Roma non credo sia pronta a utilizzare questo modulo con quattro attaccanti, potrebbe rivelarsi rischioso, gli equilibri non si riuscirebbe a trovarli subito. I quattro dovrebbero essere al cento per cento e i due esterni sarebbero chiamati a un doppio lavoro molto impegnativo. Ma lavorandoci sono convinto che si può e potrebbe rivelarsi un modulo devastante. Nel calcio si può tutto. Io, per esempio, ai mondiali americani giocai da centrocampista in un’Argentina che schierava tutti insieme Maradona, Batistuta, Caniggia e Redondo» .

 

Sebino Nela: « Mi intriga tantissimo la possibilità di vedere in campo una Roma con quattro uomini offensivi. E’ il sogno di tutti. Bisognerebbe lavorarci sopra, ma io credo che sia una soluzione affascinante e possibile. Un ruolo chiave è quello dei due esterni. Se Menez e Vucinic si convincono a fare anche un lavoro costante in fase difensiva, si potrà vedere una Roma del genere. E’ chiaro che con quattro attaccanti, gli altri sei giocatori dovrebbero essere bloccati o quasi, giusto uno dei due mediani dovrebbe supportare la manovra d’attacco».

 

Salvatore Bagni: «Nel calcio non c’è mai niente di troppo. La Roma può sicuramente giocare con quattro attaccanti, se trova, come è possibile, gli equilibri, i problemi sarebbero soltanto per gli avversari. Gli equilibri si possono trovare bloccando sotto palla cinque degli altri sei giocatori. E poi, quando si perde palla, i due esterni dovrebbero perlomeno coprire la loro fascia per bloccare le linee di passaggio. Due ruoli chiave sarebbero quello dei due mediani. Forse e Pizarro, per paradosso, avrebbero troppa qualità in un modulo che lì dovrebbe prevedere due interditori puri».

 

Aldair: «Sarà che io sono stato un difensore, ma ritengo che una Roma così offensiva sarebbe troppo rischiosa da mettere in campo. Per difensori e i due centrocampisti superstiti si prospetterebbero partite molto faticose. A meno che almeno tre dei quattro attaccanti non si sacrifichino con costanza e dinamicità anche in un lavoro di copertura. Un rischio supplementare, a questo punto, sarebbe quello di perdere la qualità degli attaccanti in fase offensiva. Perché se ti sfianchi in quella difensiva, poi quando hai il pallone tra i piedi uno potrebbe essere troppo stanco».

 

Giuseppe Giannini: «Io dico di sì alla Roma a quattro punte. Bisogna lavorarci a fondo, in allenamento, giorno dopo giorno, ma è un’ipotesi che si può praticare con i due esterni che una volta persa palla devono andare a coprire la fascia di competenza. E’ un modulo più che per il presente, per il futuro, anche perché devo dire che la Roma che ho visto in campo a Torino contro la mi è piaciuta parecchio, personalità e qualità. Certo con quei quattro davanti potrebbe davvero fare paura a tutti sfruttando tutte le qualità dei suoi attaccanti».

 

Zibì Boniek: «Non è un modulo facile da mettere in campo, ma è un’idea molto affascinante, soprattutto perché la Roma nel reparto offensivo ha una serie di giocatori di grandissima qualità, a cominciare dal suo capitano Francesco. E proprio il ruolo del capitano, quello di trequartista centrale, potrebbe essere l’equilibratore di tutta la manovra. E’ chiaro che dovrebbe stare al cento per cento per poter garantire anche quei movimenti in fase di non possesso che sarebbero obbligatori per non rischiare di trovarsi in inferiorità numerica nella propria metà campo».



Luigi Di Biagio: «La prima risposta che mi viene è negativa anche se sono sempre stato uno a cui piace il calcio offensivo. Mi sembra davvero un po’ esagerato immaginare una Roma schierata in questa maniera, in fase difensiva potrebbe nascere qualche problema di troppo. Però è un’idea affascinante che per il presente potrebbe essere utilizzato in alcune fasi di determinate partite. Poi, in futuro, lavorandoci duro in allenamento e con la disponibilità al sacrificio di tutti, potrebbe anche diventare un modulo da usare con maggiore frequenza».



 

Ubaldo Righetti: «Bello immaginare una Roma così, ma io non credo che sarà possibile vederla schierata in questa maniera. Sono contrario, in teoria gli equilibri che sono fondamentali mi sembrano parecchio difficili da trovare. Per riuscirci sarebbe necessario che Vucinic e Menez facciano lo stesso lavoro che Eto’o ha fatto con Mourinho nella passata stagione quando il camerunese faceva pure il terzino. Inoltre per me Menez deve giocare al centro, come esterno si rischia di limitarne il talento che è davvero notevole e ancora tutto da esplorare».

 

Marcos Cafu: «Difficile, ma non impossibile. A me è sempre piaciuto il calcio d’attacco, del resto i brasiliani la pensano un po’ tutti così, e la Roma con , Vucinic, Borriello e Menez ha davvero tantissima qualità da poter mettere in campo. E’ chiaro che, per esempio, i due esterni difensivi non dovrebbero praticamente mai scendere e questo, con un giocatore come Riise, mi sembra un po’ difficile. Però lavorandoci sopra credo che prima o dopo si possa vedere in campo una Roma con quattro attaccanti. Per ora sarebbe preferibile sfruttarli solo in alcune partite».

 

Francesco Moriero: «Non ho dubbi e dico assolutamente sì all’ipotesi di vedere in campo una Roma con , Borriello, Vucinic e Menez. Io sono dell’idea che i giocatori vadano sempre schierati, sarebbe solo questione di allenamento, poi loro sarebbero i primi a capire come sfruttare al meglio le loro qualità. E’ chiaro che giocando così si dovrebbe scendere in campo con la filosofia di fare un gol più degli avversari, piuttosto che pensare di prenderne uno in meno. La Roma può farlo, avendo anche una serie di mediani che potrebbero garantire un buon ».