IL ROMANISTA (D. GALLI) - Ma secondo voi cosa poteva fare un Riise in preda ai fumi del derby vinto? Facile. La stessa cosa che hanno fatto tutti coloro che nella notte tra domenica e lunedì non riuscivano mica a prendere sonno. Si è messo davanti al computer. Troppa grazia, troppa adrenalina, troppa Roma. Troppo tutto per andare a dormire subito, come se niente fosse, come se il terzo derby vinto - OH SIII - potesse venire archiviato così. Come una partita qualsiasi.
«Che sensazione meravigliosa e che derby spettacolare! Sono tutti molto contenti, cè una fantastica
atmosfera nel gruppo». Oddio, John a queste «sensazioni» ormai ci dovrebbe essere avvezzo. Da quando
è alla Roma, stagione 2008/09, ha conquistato quattro derby su cinque. «È stato un bel successo - commenta - nellottica del prosieguo della stagione e, non ultimo, perché ci dà fiducia nei nostri mezzi in vista del prossimo impegno di campionato (domani con la Fiorentina, ndr). Vorrei anche ringraziare i nostri meravigliosi tifosi che ancora una volta sono stati il nostro dodicesimo uomo. Lincredibile supporto che ci danno è importante per noi giocatori!».
E se la Sud è il dodicesimo, Ranieri cosè? Per Riise, è il verto artefice di questa nuova età delloro. Il terzo derby di fila sta lì a testimoniare labilità di un tecnico che, prima ancora di essere un tecnico, è un romanista. Come Riise. «Ranieri - scrive - dimostra ancora una volta che, a dispetto delle critiche che abbiamo ricevuto, è riuscito a dare una svolta alla nostra stagione. Ora guardiamo avanti e speriamo di continuare questo trend eccellente. Oggi abbiamo dimostrato il potenziale di questa squadra». Assolutamente, John.