GASPORT (M. CECCHINI) - A pensarci bene, forse cè qualcosa di paradossale persino di agrodolce nel flusso di emozioni che la straordinaria vittoria in rimonta della Roma sul Bayern ha lasciato dentro. Limpressione è che sia stato un successo davvero romano, giunto per di più in quella che potrebbe essere stata lultima partita
Serenità Ranieri Non è un caso, in fondo, che nel corso delle ultime settimane anche Ranieri abbia cambiato pelle. Stile british in salsa romana. «Sono tornato a casa mia e a Roma faccio il romano», cominciando a rispondere in modo piccato a chi lo stuzzica. Attenzione, però, lallenatore non si monta la testa. Non a caso ieri ha ribadito alla squadra nello spogliatoio lo stesso concetto accennato nelleuforia di martedì sera: «È stato tutto bellissimo, abbiamo battuto i vicecampioni dEuropa, ma dobbiamo continuare ad andare avanti come se non fosse successo niente. Piedi per terra e lavorare». Questo non significa mancanza di ambizione perché il concetto espresso è stato chiaro: «Lottiamo per lo scudetto. E se il Milan si ferma, noi lo prendiamo».
Totti non si nasconde Una cosa è certa: rimonte del genere forniscono al gruppo la sensazione che nulla sia impossibile. Non è un caso, perciò, che capitan Totti adesso veda un destino luminoso. «Non possiamo nasconderci, siamo un gruppo da vertice e dobbiamo essere competitivi anche in Europa». Grinta De Rossi Un concetto che sposa anche De Rossi, lucido però nel capire anche lo stato di competitività del nostro intero sistema calcio. «Quando ci accorgeremo veramente ma veramente di essere una squadra molto forte, e che ci manca solo quel pizzico di cattiveria in più distribuita sui novanta minuti, faremo male a tante rivali, anche se in Italia, in generale, siamo ancora indietro. Come mentalità, come cultura, come "testa" nel confrontarsi col calcio estero stiamo indietro anni luce».
Borriello mette radici Proclami romani, che fanno ben si affiancano a quello di Rosella Sensi, pronta a definire come «storico» un successo giunto con queste modalità. Ma in questo contesto così cittadino, spunta fuori una sorta di adozione per meriti sportivi. Il protagonista? Quasi scontato. Si tratta di Marco Borriello che, avendo segnato 9 gol stagionali in 17 partite, si trova ad essere così in vetrina da far nascere persino nostalgie in casa rossonera. Non a caso dopo gli infortuni di Pato e Inzaghi si era parlato addirittura di un suo ritorno a Milano. Borriello allipotesi risponde così. «Ringrazio il Milan per ciò che mi ha dato, ma è il passato. Il presente e il futuro sarà la Roma, Il mio è un prestito, ma con obbligo di riscatto, quindi sono effettivamente giallorosso. Impossibile un ritorno al Milan». Titoli di coda sui rimpianti. La Roma dei romani ha bisogno di lui. E Marco sa che ci sarà da divertirsi.




