CORSERA (D. BERSANI) - Finisce con lo stadio Olimpico giallorosso ad esultare schernendo il piccione (laquila) e Daniele De Rossi arrampicato sulla cancellata della curva Sud urlando come un forsennato. Finisce con la Roma impazzita di gioia sotto il diluvio, rientrando ai bordi del campo per la festa celebrata dalla propria gente. Il derby finisce con una vittoria di rigore che ripaga di tante amare
La sua Roma è tornata vicina alle grandi del campionato, non subisce più gol e inanella la terza vittoria consecutiva compresa la Champions League. E ora? «Siamo partiti ad handicap ma ora abbiamo raddrizzato la barca - dice lallenatore - Il nostro obiettivo era e resta quello di migliorare il rendimento della scorsa stagione. Il pensiero va alla serietà del mio gruppo e quei veri tifosi che ci sono sempre stati vicini». Sugli episodi che hanno causato le contestazioni dei laziali verso larbitro Morganti replica stizzito: «Il presunto fallo di Riise? È uno pseudo rigore, perché Dias era in fuorigioco. Ci sono state molte mischie anche dallaltra parte, il direttore di gara ha utilizzato un metro di giudizio uniforme. Anche a noi hanno annullato un gol regolare, non capisco le proteste. E taglia corto con una battuta da tifoso: «Loro sattaccano al fumo della pipa... Non capite che se continuate a fare domande da laziali, i romanisti godono come ricci...». Inevitabile, poi, il riferimento allassenza di Totti. «Francesco è il nostro capitano: lui manca sempre e dedico a vittoria a lui e agli altri calciatori indisponibili per questa partita». IL capitano, attraverso il suo sito, ha fatto conoscere la suia gioia: «Ho goduto a casa, sono felicissimo. E complimenti a Greco».
Carrellata sui protagonisti. Si parte da Mirko Vucinic, al quarto gol ai cugini in maglia giallorossa: «Limportante è continuare per riprendere il cammino giusto. La crisi è passata e spero che questa vittoria ci dia una spinta in più. Io uomo derby? No, quello è Delvecchio...». Era pronta da giorni una maglietta con la dedica speciale al neonato Alexandar, a sommergerlo di abbracci sono stati Adriano e un ritrovato Baptista. Questultimo è rinfrancato: «Ho aiutato la squadra e sono contento. Il rigore? Lha battuto Mirko perché così era stabilito».
Soddisfatto ma prudente anche il d.g. Gian Paolo Montali: «È una vittoria meritata. Stiamo scalando posizioni in classifica, abbiamo vinto due finali consecutive. Ora, però, pensiamo a Fiorentina, Juventus e Udinese: solo vincendo le prossime tre gare potremo parlare di svolta alzando lasticella. Larbitro? Bravo e autorevole».