CORSPORT (P. TORRI) - I toni saranno soft, la sostanza no. Perché Claudio Ranieri non ha metabolizzato per niente il patatrac di Palermo, un ritorno al passato che davvero non si aspettava di dover riaffrontare. E questo, stamattina, a Trigoria dirà ai suoi giocatori, nel chiuso del lo spogliatoio, lappuntamento è per le dieci, supportato an che dall
ANTICIPO -Qualche cosa, peraltro, il tecnico ai suoi giocatori lha già detta a caldo, nello spogliatoio della «Favorita» mentre Palermo faceva festa e la Roma tornava a interrogar si. Latteggiamento mentale, primo tempo compreso, è stato il primo atto daccusa di Ranieri nei confronti della sua squadra,quella mancanza daggressività che contro squadre come il Palermo si può pagare a ca ro prezzo come puntualmente avvenuto. Non è piaciuta allallenatore romanista, quella presunzione di sentirsi più forti, presunzio ne che si trasforma in convinzione di poter comunque vincere la partita. E questo alla squadra lo ha detto subito, così come linca pacità nella ripresa di una rea zione degna di questo nome. Ma queste cose sono state solo lantipasto di quello che dirà stamattina.
RIUNIONE -Errori di squadra ed errori individuali. Su questo punterà forte Ranieri per far capire ai suoi giocatori che le partite vanno vinte sul campo, in ogni caso, e non perché ci si chiami Roma. Lo farà usando toni tranquilli perché chi lo conosce assicura che il tecnico alza la voce di più do po un successo, ma non risparmierà nulla ai suoi giocatori. Gli errori di squadra sono sta ti quelli di una manovra troppo lenta, quasisempre in orizzontale piuttosto che in verti cale, lasciando praterie alle ripartenze del Palermo che, come caratteristica di squadra e giocatori, ha proprio quelle di sapersi esal tare negli spazi. Ranieri andrà poi oltre prendendo in esame anche i non pochi erro ri individuali che ha visto alla «Favorita».«I tre gol del Palermo sono stati altrettanti re gali nostri »aveva detto subito a caldo e pubblicamente. Lo ribadirà nel chiuso dello spo gliatoio di Trigoria, partendo proprio dalle tre pappine al passivo: ilsonnodi Pizarro in mezzo al campo, il fuorigioco non chiamato da Mexes, la mancata chiusura di Riise su Miccoli, il non impeccabile in tervento di Julio Sergio in occasione del pri mo gol; lerrore di Menez sul secondo; quel lo di Fabio Simplicio sul terzo. Questi saran no i principali capi daccusa che poi saranno condensati in un dvd da far vedere e rivede re a tutta la squadra. Nel dvd, peraltro, non ci saranno solo questi di errori, ma anche itanti commessi nella ripresa quando la Roma ha alzato bandiera bianca senza neppure provarci. E questo a Ranieri non è andato giù per niente, come per esempio il mancato la voro di copertura delle punte. Perché alla fa se difensiva devono partecipare tutti, soprat tutto se si va in campo con due attaccanti e un trequartista.
AUTOCRITICA -Non è escluso che il tecnico alla squadra dica anche che se tornasse indietro, a Palermo manderebbe in cam po una formazione diversa. Per esempio farebbe unaltra scel ta in mezzo al campo perché il lusso di un De Rossi interme dio con Pizarro regista, la Ro ma se lo può permettere solo se tutti sono al cento per cento e si sacrificano per la squa dra, così invece si rischia di perdere sia De Rossi che Pizarro, oltretutto tornato titolare ma ancora lontano dalla sua migliore condi zione. Il cileno potrebbe essere uno di quel li che pagherà pedaggio a breve giro di posta.




