IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Eccola, è tornata. E la Roma di Claudio, luomo che le ha trasmesso la nostra tigna, quella che ci fa credere di poter compiere imprese che sembrano impossibili solo per il gusto di dimostrare a tutti di essere i migliori. E la tigna di Roma che è diventata della Roma e che ieri lha portata a conquistare una vittoria che è già epica per i colori giallorossi. Da 0-2 a 3- 2 contro i vice campioni d'Europa in carica è qualcosa
Ma come si fa a dormire dopo unesplosione di emozioni così intense e meravigliose come quelle di ieri sera? Impossibile e pazienza se oggi avremo tutti gli occhi rossi e gonfi di sonno. Per questa Roma si può fare. Specialmente ora che labbiamo ritrovata proprio come lanno scorso, quando ogni impresa era possibile, comprese le rimonte, che fino all'arrivo di Claudio in panchina le erano quasi sconosciute. Con lui, invece, diventarono norma e alla fine, tra campionato e coppe, furono addirittura 13, di cui 9 in A (con 7 vittorie finali e 2 pareggi), 3 in Europa League e 1 in Coppa Italia.
Questanno, fino a ieri, la Roma era riuscita a rimontare solo una delle gare in cui si era trovata sotto, a Torino contro la Juventus, 3 partite ufficiali fa. Poi lapoteosi di ieri, 23 novembre, arrivata contro la più forte squadra tedesca esattamente 10 anni dopo lultima vittoria casalinga nelle coppe contro una squadra di quella nazione, lAmburgo, battuto 1-0 con gol di Guigou il 23 novembre del 2000 in Coppa Uefa, nella prima parte di una stagione magica che si concluse con il terzo scudetto della storia giallorossa.
Chissà che non sia di buon auspicio per questa Roma di Claudio, trascinata dai gol di Borriello (ieri al suo nono centro stagionale, 6 in campionato e 3 in Champions, manifestazione nella quale ha sempre segnato nelle 3 gare giocate allOlimpico), di De Rossi (all'ottava rete continentale) e Totti, al terzo gol stagionale, tutti su rigore. Per lui quella al Bayern è stata anche la trentasettesima rete nelle coppe, la prima in carriera rifilata ad una squadra tedesca. Anzi, alla migliore squadra tedesca, guidata da quel van Gaal che alla vigilia aveva dichiarato di non preoccuparsi della sua presenza in campo o meno. Avrà cambiato idea?