![](/IMG/AS ROMA/PARTITE/BIG-LIONE MERDA.jpg)
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - A Roma se parli di notti europee parli di quella notte là di maggio, di quellanno là, di quellepoca da sogno. Notti blu elettriche e profumo di Roma e di unaltra società nellaria: quando ancora potevi vincere una coppa ai rigori. Quella col Goteborg è forse la più bella. La prima, lo stadio che esplodeva di fuochi, il primo gol di Vincenzi, lultimo che a oggi è il più bello di tutti, fatto da Cerezo, ma pure da Falcao senza mai toccare la palla. Un miracolo. Era la prassi.
Quella a giorno di Lione: bellissima, perfetta, radiosa, compatta, netta. Quella della grande illusione col Manchester allOlimpico, quando lOlimpico tornava a essere pieno come ai tempi di Cinzia e del suo veleno. Quello inghiottito allOld Trafford senza però far passare il sapore dolce assaporato dai romanisti su nel loggione paradiso del Bernabeu mentre sotto un ragazzo che ieri è diventato papà apriva le ali come il Cristo di Rio. Notti di Roma Roma brasileira la la la o semplici e difficili notti di Basilea.