CORSERA (L. VALDISERRI) - Una conferenza stampa alla vigilia di un grande match di Champions League, come quello di stasera contro il Bayern Monaco, è sicuramente uno status symbol.
Per un calciatore francese non cè complimento migliore che sentirsi dire: «Hai fatto un gol alla Zidane». A Jeremy Ménez è successo sabato sera, quando ha fatto deragliare Benatia e Coda con una finta sola e poi ha piazzato il pallone a rientrare nellangolo più lontano dal portiere dellUdinese, Handanovic. Lagenzia di stampa France Press ha raddoppiato la soddisfazione: dribbling alla Zidane e tiro alla Henry.
Il numero 94, cifra scelta in onore della banlieue parigina nella quale è cresciuto, si è così esibito in un «colpo» che gli riesce ancor più difficile che segnare (6 gol in 63 partite in serie A; ndr): ha sfoderato un grande sorriso. E poi si è messo a parlare: «Con Ranieri abbiamo chiarito tante cose lanno scorso e, da lì, ho iniziato a lavorare bene. A Roma mi sento a casa mia, sto sereno e tranquillo. Sono sulla strada giusta, ma, per quanto mi riguarda, non ho fatto ancora niente. Non mi sento ancora al 100% delle mi e potenzialità».
Poi, la dedica: «Qui mi hanno aiutato quasi tutti. Però, essendo francese, sto di più con Mexès. Lo devo ringraziare perché ha fatto tante cose per me. Se oggi mi sento così bene è perché è partito tutto da lui. Devo crescere, sia nel calcio che nella vita. Ho 23 anni: non sono un bambino, ma nemmeno uno che ha già avuto tutto. Segno poco? Contro lUdinese ho tirato tre volte e fatto un gol. Se contro il Bayern faccio lo stesso, datemi un foglio e firmo subito».
La Roma ha cambiato volto proprio in Champions, a Basilea, quando Ranieri a partita in corso ha spostato Ménez dalla fascia nel ruolo di trequartista, con un centrocampo a rombo: «È la posizione che preferisco, perché mi sento più libero. Poi le scelte le fa il mister e io devo accettare tutto. La nazionale francese? È difficile accettare il fatto di non esserci, ma non è il mio primo pensiero. In questo momento sto pensando alla Roma».
Gli fanno notare che domenica prossima, in campionato, si troverà di fronte il trequartista numero uno del campionato, Javier Pastore, del Palermo: «È fortissimo, ma io non guardo gli altri. Lavoro per la squadra e, se posso diventare un grande giocatore, lo diventerò».
La Roma lo ha blindato con una clausola rescissoria da 25 milioni, ma il contratto in scadenza 2012 (partenza da 2,3 milioni lordi, a salire fino a 2,7) andrà prolungato al più presto. Prima che qualche altro club parta alla carica.
In vista di stasera, un dubbio per reparto per Ranieri. In difesa più Mexès che Juan e in attacco più Borriello che Totti. A centrocampo non è detto che giochino insieme dal primo minuto De Rossi e Pizarro, reduci da infortuni.
Il Bayern è già qualificato agli ottavi, ma vorrebbe chiudere stasera, con un pari, il discorso sul primo posto nel girone. Tante assenze (Robben, Schweinsteiger, Olic, Klose e Badst uber ) , ma i n Champions ha fatto 12 punti su 12.