LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Ci risiamo. Una sconfitta e la Roma riperde le mezze certezze che faticosamente aveva fin qui pensato di trovare. La disfatta di Palermo restituisce i resti di un gruppo che dopo la rimonta sul Bayern si era forse montato (senza motivo) la testa. E così malumori e antipatie covate sotto la cenere di un´illusoria ripresa, trovan
Borriello che discute con Totti su chi deve tirare una punizione, con Totti che da quel momento cambia atteggiamento in campo. Pizarro che non sta per niente bene fisicamente e dà l´impressione di avercela con l´allenatore; Brighi che ormai fa panchina stabile anche a Greco: nodi che devono per forza districarsi all´interno dello spogliatoio. Oggi, quindi, Ranieri parlerà al gruppo, con durezza, perché non gli è piaciuto quello che ha visto a Palermo, perché le cose si devono dire in faccia, perché non è possibile che la Roma lontano dall´Olimpico, in campionato, non sia ancora riuscita a vincere. Di questo passo parlare di scudetto rischia di sembrare una presa in giro.
"Il talento non basta per vincere, spero che questa sconfitta ci serva da monito: non abbiamo ancora fatto nulla", il duro pensiero di Montali al termine della gara, che il dirigente ripeterà domani alla squadra, guardando in faccia i giocatori. Intanto, in previsione della trasferta a Chievo, buone notizie per Vucinic: nessuna lesione alla caviglia per lui, solo tanto dolore e paura. Il montenegrino potrebbe farcela a recuperare per sabato. Sta bene anche Menez, tornato acciaccato da Palermo.