Magica Roma. Cuore e Totti: da 0-2 a 3-2. Qualificazione a un passo

24/11/2010 alle 09:40.

GASPORT (R. PALOMBO) - È la storia di una impresa. Dall’umiliazione di una sconfitta senza attenuanti al trionfo che proietta la Roma a un passo dagli ottavi di Champions League. A Cluj, tra due settimane, basterà un pareggio, o forse nemmeno quello. Un 3-2 incredibile, col Bayern Monaco avanti di due gol e padrone di un primo tempo terribile, e la Roma capace di cambiare pelle nell’intervallo. Metamorfosi difficile da spiegare,

Cosa si saranno detti , Menez e compagni in quei quindici minuti? Quali sono state le parole magiche di Ranieri? Dalla doppietta di Gomez al contropiede di Menez che all’inizio della ripresa provoca il gol di Borriello che incendia l’Olimpico c’è di mezzo quel piccolo mistero.

Ranieri alla Mou Rilanciata da quel gol, la Roma disputa un secondo tempo pancia a terra, e scopre le lacune di un avversario fin lì inavvicinabile ma con due centrali di difesa (Demichelis e Van Buyten) imbarazzanti. Ranieri ci mette del suo, dopo avere lasciato Juan e in panchina e avere puntato forte su Borriello-Vucinic: Simplicio per Greco a rischio rosso è cosa normale ma è certo speciale per Brighi a un quarto d’ora dalla fine, dopo che la Roma ha già fallito di pochissimo l’aggancio. Con , Menez, Vucinic e Borriello tutti insieme in campo, con una mossa rischiatutto alla Mourinho, la Roma mette k.o. i tedeschi improvvisamente smarriti. Il Vucinic-Riise- del 2-2 è l’azione più bella del match, ed è curioso che a firmarla siano tre di quelli da «luci e ombre», fin lì magari più ombre che luci. Il lancio di al monumentale Borriello, che genera il rigore del sorpasso, primo gol del capitano all’Olimpico in questa stagione, è un piccolo capolavoro. Due gol in quattro minuti, Gomez ci aveva messo due minuti in più.

Mezzo Bayern? Forse Schweinsteiger, il suo giocatore simbolo, è squalificato, Robben, Olic, Klose, VanBommel e Badstuber infortunati. Più o meno mezza squadra titolare. Ma quello del primo tempo non sembra davvero il Bayern a 14 punti di distacco dalla capolista Borussia Dortmund: osserva la Roma per cinque minuti, ne soffre, appena un pochino, il tentativo di pressing alto, perché lo san tutti (a cominciare da Milito, quello che giocava nell’Inter del triplete) che De Michelis e Van Buyten sono assai lenti e pasticcioni. Il tempo di un tiro di Borriello e il Bayern si prende il campo, col suo a trazione super anteriore, con Tymoshchuk che detta i tempi, con Ottl suo cavalier servente e con i difensori esterni, Lahm e Pranjic che salgono sempre ad assecondare la manovra.

Questo consente ai quattro davanti di far finta di sonnecchiare, salvo uccidere (apparentemente) la Roma in sei minuti, tra il 34’ e il 39’. Un taglio di Ribery e la prima dormita generale, nessuno escluso, una seconda doppia leggerezza Menez-, e i due gol di Gomez su altrettanti passaggi di Muller sono cosa fatta. Per la Roma imbambolata, sballottolata, umiliata, ci sarebbe anche il rigore che Brighi commette su Ribery, ma l’arbitro Mallenco non lo vede. Finisce il primo tempo, sembra sia finito tutto e devono pensarlo anche i tedeschi e quell’antipatico di Van Gaal. Ma poi arriva l’intervallo «magico».