Ma il capitano regista può essere la soluzione

01/11/2010 alle 10:19.

CORSPORT (L. CASCIOLI) - Una prodezza di Burdisso, svettante come in una stampa popolare, e una prodezza di Vucinic hanno consentito alla Roma di vincere una partita che è stata ancora la spia dei suoi difetti e del le sue qualità e nella quale l'arbitro si è disegnato un ruolo da protagonista. Gervasoni è un arbitro modesto, nel senso che sa appena gestire con modesta attenzione le situazioni normali

na prodezza di Burdisso, svettante come in una stampa popolare, e una prodezza di Vucinic hanno consentito alla Roma di vincere una partita che è stata ancora la spia dei suoi difetti e del le sue qualità e nella quale l'arbitro si è disegnato un ruolo da protagonista. è un arbitro modesto, nel senso che sa appena gestire con modesta attenzione le situazioni normali, ma l'emergenza lo trova sempre imprepa­rato per difetto di personalità. Lo scontro tra Oliveira e andava valutato con criteri più sottili. Invece l'arbitro, come tutti i deboli, ha avuto paura elevando alle estreme conseguenze a danno della Roma una direzione di gara già in debito di molti errori, non sempre banali, nei con­fronti della squadra giallorossa. Riandando alla gara, l'entrata in campo di Simplicio ha avuto effetti corroboranti per il centrocampo della Ro­ma. Il giocatore non vuole mai dimostrare d'essere un campione e questa è la sua dote migliore. Sa però mettere il suo senso pratico del gioco a servizio di tutti come avevamo già apprezzato ogni volta che lo avevamo visto giocare. La sua presenza ha messo fine a quel disordine e a quella confusione delle idee che stava subentrando nel gioco della Roma con la prima stanchezza. Finora Ranieri ha cercato di riaccendere il motore del gioco ricorrendo a soluzioni più o meno già sperimentate. Forse però è il momento di fare appello alla fantasia per utilizzare al meglio le risorse di giocatori che sulla carta rappresentano una 'rosa' competiiva. Il momento si presta.

L'emergenza viene suggerita dagli infortuni reiterati di Pizarro e Taddei. Chi scrive ha sempre preferito porre in risalto gli aspetti umani, psicologici e sociali del gioco del calcio, lasciando ai tecnici di professione quelli strettamente tattici. Ma per una volta consentitemi di giocare ad un mio personale ' fantacalcio'. L'idea di un assetto diverso della Roma nasce dall'esigenza di poter utilizzare il genio e la classe di il più a lungo possibile. non può più certo fare il centravanti. Tanto è vero che la Roma ne ha comprati due (Adriano e Borriello). Può però giostrare magnificamente in cabina di re­gia per visione prospettica del gioco e conoscenza dei movimenti dei compagni. In questo ruolo potrebbe continuare a giocare per tutta la durata del suo attuale contratto, consentendo sia a Vucinic che a Borriello di non dover fare più a conta per scendere in campo, e consentendo soprattutto a Menez di trovare una sistemazione da trequartista alle spalle delle due punte. E' evidente che la soluzione chiamerebbe tutti a notevoli sacrifici per garantire la necessaria copertura dei reparti arretrati, ma in questo senso i giallorossi stanno già dando segnali di una certa disponibilità. E una Roma con , Menez, Vucinic e Borriello tornerebbe ad essere temibile e competitiva. Insomma una squadra di aristocratici com battenti, più che una formazione dove tutti sono costretti a fare la fila per portare la croce. E quando rientreranno Pizarro e Taddei Ranieri potrà contare su due giocatori in più in una Roma in cui tutti devono risultare nobilmente necessari senza essere mai spocchiosamente indispensabili.