IL TEMPO - La casa dolce casa è meglio dimenticarla per un po'. Per la Roma è tempo di viaggi. E visto quanto è accaduto finora, è legittimo essere preoccupati. In questa stagione la parola «trasferta» abbinata a «campionato» si trasforma in «disastro». Con una sola eccezione: il derby. Giocato e vinto in trasferta, ma per modo di dire. Appena messo il naso fuori dall'Olimpico i giallorossi non hanno mai vinto: solo due miseri punti raccolti nelle
Dici Cagliari e pensi ai cinque schiaffoni rifilati da Daniele Conti & Co., pensi a Brescia e ti viene in mente il fantasma di Russo di Nola, meglio dimenticare anche la figuraccia di Napoli e il brodino di Parma all'ora di pranzo. E pure la gara di Torino contro la Juventus ha lasciato parecchi rimpianti. Se la Roma è riuscita a risalire così in alto in classifica lo deve al rendimento casalingo. All'Olimpico non ha mai perso e ha lasciato due punti soltanto nelle prime due partite con Cesena e Bologna. Ma per candidarsi seriamente al titolo è il momento di invertire la tendenza anche in trasferta. L'occasione offerta dal calendario è addirittura doppia: domenica si va a Palermo, sabato prossimo a Verona per sfidare il Chievo lì dove la Roma ha centrato il suo ultimo colpo esterno in campionato nella giornata conclusiva dello scorso anno.
La Roma non potrà disfare la valigia neanche dopo il Bentegodi: l'8 dicembre c'è la sfida con il Cluj in Romania, decisiva per il passaggio agli ottavi di Champions. Ma almeno in Europa Totti & Co. hanno sfatato il tabù delle trasferte andando a violare il campo del Basilea. Adesso sotto con il Palermo, per allungare a otto la striscia dei risultati utili consecutivi in campionato. Ranieri, tanto per cambiare, è di fronte a scelte delicate di formazione. Gli indisponibili sono Taddei, Perrotta e lo squalificato Nicolas Burdisso, per il resto c'è l'imbarazzo della scelta. In difesa rientrerà Juan al fianco di Mexes, confermato Riise a sinistra, sull'altra fascia Cassetti può godere di un discreto margine di vantaggio su Cicinho. Ranieri continua a fidarsi poco del brasiliano nonostante gli evidenti progressi in allenamento.
A centrocampo è previsto il ritorno dal primo minuto di Pizarro, dopo i tanti problemi fisici e una accesa discussione tra il cileno e l'allenatore che ora dovrà trovare il modo di reinserirlo nel rombo senza alterare gli equilibri finalmente trovati dalla squadra. Uno tra Pizarro e De Rossi dovrà per forza di cose decentrarsi, a meno che non cambi nuovamente il modulo. Nel centrocampo a tre stavolta toccherà a Simplicio partire dall'inizio. Il bello viene in attacco. Fuori discussione la presenza di Menez, la rotazione prevederebbe un turno di stop per Borriello. Ma sembra che Ranieri sia intenzionato a tenere fuori un'altra volta Vucinic. Che non ci resterà benissimo.