«Le migliori partite della nostra vita» E ora avanti un’altra

25/11/2010 alle 09:27.

GASPORT (A. CATAPANO) - Il senso della serata lo dà John Arne Riise, dopo una notte passata a smaltire l’adrenalina. «Io gioco a calcio per provare queste emozioni», scrive nel suo blog. E non vuole essere una banalizzazione, anzi. «Ho giocato tante partite in Champions League— racconta —, ma questa è stata una delle più speciali, che fantastica serata...».

Inclassificabile E voi che dite? Quale preferite? A quale siete più legati? Questa dove la inserite, tra le prime cinque, nella top ten? È un esercizio stupido, ogni grande impresa della Roma ha una storia e ogni storia ha regalato un’emozione, diversa dalle altre, e ha avuto un significato, unico e irripetibile. Otto anni fa, per dire, surclassare il si rivelò una fantastica poi tremenda illusione: si pensò di toccare il cielo con un dito, di conquistare le stelle e i pianeti, di vincere la con lo scudetto sul petto (ricordate lo striscione «Ho preso casa a Glasgow»?), ma qualche giorno dopo si ripiombò nelle stalle, sbattuti a terra dal solito Liverpool. E tre anni e mezzo fa, quando il Lione era una principessa d’Europa, darle quella lezione di calcio fu impertinente — com’era quella giovane Roma spallettiana — ed esplorativo:fin dove si sarebbe spinta quella banda di ragazzacci? La risposta arrivò a Manchester, e fu amarissima. L’anno dopo, il 2008, la Roma ci riprovò. Ecco, ancora oggi è davvero difficile spiegare cosa si provò ad ammutolire il Santiago Bernabeu, o quale sensazione di infinito, di sbarco sulla Luna, scaturì dalla corsa al progresso di Vucinic contro il Chelsea. In quale angolo Stupido, sbagliato, difficile fare classifiche, inserire il Bayern tra il e il Chelsea, tra il Real e il Manchester. Per molti, poi, le imprese della Roma in Europa sono di un’altra generazione, quando il calcio era un’altra cosa, ma pure la vita, l’Olimpico, Roma, l’Italia, le relazioni sociali. Erano gli anni Ottanta, l’inizio degli Ottanta. Insomma, per molti Roma-Dundee o Roma-Goteborg saranno sempre avanti a tutte. Però ieri se lo chiedevano tutti, dove mettere quest’ultima notte magica, in quale angolino del cuore conservarla. Comunque la si pensi, è stato un evento eccezionale: mai la Roma in 90’ aveva rimontato uno svantaggio doppio in una partita europea. E contro un’italiana l’ultimavolta c’era riuscita cinque anni fa, col Messina. Resterà, per tutti, l’immagine di un abbraccio collettivo, la simbiosi ritrovata tra squadra e pubblico. L’ha raccontata Ranieri: «Noi siamo partiti e la ci è venuta dietro. Fantastici».