La Roma è tornata

11/11/2010 alle 09:57.

IL TEMPO - Dopo il successo nel derby serviva la conferma della crescita (anche fisica), ormai costante, di questa squadra che si ritrova ad un tratto a ridosso dalle prime: 5 punti dalla vetta, quattro dalla Lazio non più capolista e uno dal quarto posto che vale la Champions. La squadra di Ranieri gioca, corre, schianta la Fiorentina che non riesce a infrangere il tabù Olimpico e torna a contare

Nella prima metà parte di gara per i viola da segnalare solo una botta da fuori di Santana sulla quale Julio Sergio non è perfetto: ma sulla ribattuta ci pensa il solito Burdisso a togliere dai guai il brasiliano braccato da Gila. Il resto è Roma e solo Roma che prova a far breccia sulla fascia sinistra dove Riise fa tutto ciò che vuole contro De Silvestri sempre troppo arretrato. Il capitano torna a giocare dopo la giornata di , parte piano, ma poi cresce e finalmente entra in partita: pur non giocando la sua gara migliore e tornando a stazionare qualche metro più in dietro dell'altra punta. Menez fa quello che vuole, dispensa palloni e spacca più volte la retroguardia viola che alla fine si chiude dietro senza poter fa altro. Così, batti e ribatti, arriva proprio a ridosso del doppio fischio di Bergonzi il gol che porta avanti la Roma. Porta la firma di Simplicio, altro uomo in crescita, che realizza il suo primo gol con la maglia giallorossa. Arriva al termine di un'azione corale, su un pallone tenuto in vita da Greco (altra buona prova del jolly pescato da Ranieri), che il brasiliano chiude in rete mandando in delirio l'Olimpico. La ripresa si apre con la perla di Menez, migliore in campo dei suoi, che riceve la standing ovation del popolo romanista al termine del film del 2-0: il gol è di Borriello (settimo stagionale, quinto in campionato) ma fa tutto il fenomeno francese. Settimo minuto, stop di petto sulla solita apertura geniale di , dribbling che lascia piantato Paqual e palla nel mezzo per Borriello sulla quale c'è scritto bello grosso «spingere».

Finita? Macché. La Roma potrebbe chiudere la gara subito almeno un paio di volte ma non lo fa e inevitabilmente abbassa la guardia. Arriva il gol beffa di Gilardino sul quale Burdisso e Julio Sergio non sono perfetti, ma poi ci pensa Boruc a servire sul piatto d'argento alla Roma la palla che manda tutti a casa. Rinvio di Mexes, Perrotta appena messo dentro da Ranieri (ennesimo cambio azzeccato) ci crede, l'estremo difensore viola esce a vuoto e il centrocapista giallorosso deposita in rete. Poi l'Olimpico si concede l'ultimo boato quando sul tabellone si accende il gol del Cesena che ridimensiona la Lazio. Strascichi di un derby che a Roma non finisce mai... è il calcio: un giorno sei martello e quello dopo incudine. Finisce in festa, quella che la punizione capolavoro dell'ex D'Agostino a un minuto dal termine prova a rovinare: ma 3-2 alla Roma va bene lo stesso. E ora tutti a Torino: sabato c'è la e questa Roma ora è tornata a far paura.