CORSERA (L. VALDISERRI) - È ancora imperfetta, perché per prendere due gol dalla pallida Fiorentina di ieri ci vuole impegno, ma la Roma è ritornata. Al termine di una settimana da sogno vittorie a Basilea, nel derby e contro i viola, che, aggiunte a quella contro il Lecce del 30 ottobre, fanno una striscia di quattro consecutive la squadra di Claudio Ranieri guarda di nuovo la classifica con appe
Questo per dire che londa lunga del derby, che nella Capitale è da sempre la panacea che guarisce tutti i mali o il veleno che paralizza le membra, si è fatta a sentire ad ampio raggio: dallOlimpico a Cesena. Ai giallorossi manca ancora il gol di Totti, frenetico nel primo tempo e molto più utile nella ripresa, ma ieri hanno avuto il miglior Ménez della stagione e hanno scoperto la grande utilità di Fabio Simplicio, che ha segnato il primo gol e giocato 90 di spessore. Discorso a parte per Borriello, arrivato allottava rete con la maglia giallorossa: medie che ricordano grandi centravanti del passato come Pruzzo o il primo Batistuta.
Triste, invece, vedere quanto gli infortuni abbiano fiaccato la Fiorentina. Boruc, autore di una papera sesquipedale che ha aperto la porta a Perrotta per il 3-1, ha fatto rimpiangere Frey. Mutu è ancora lontanissimo dalla forma e Jovetic manca sempre di più. Montolivo non ha un sostituto. La difesa è male organizzata e questa è la colpa principale di Mihajlovic. Poche le consolazioni: Gilardino non brilla ma segna, Ljajic è vivo (e non si capisce perché stia in panchina), DAgostino è rientrato e ha segnato su punizione il 3-2, inutile ma bello.
Il risultato è più che giusto, anche se la Fiorentina ha avuto una grossa occasione per passare in vantaggio: al 27 Burdisso ha salvato un gol già fatto anticipando Gilardino, a porta spalancata, dopo una «papera» di Julio Sergio su tiro da lontano di Santana. Per il resto, però, il 4-2-3-1 di Mihajlovic è stato parente strettissimo del catenaccio e vedere il portiere Boruc perdere 45 secondi a rilancio a partire dal 30 è stato uno spettacolo sconfortante. Bergonzi ha provveduto ad ammonire il polacco e un «giallo» per perdita di tempo nel primo tempo è un evento, anche nel nostro calcio malato. Così il gol che Fabio Simplicio ha segnato, allultimo minuto della prima metà, è parso un risarcimento a chi aveva provato a giocare a calcio. Il brasiliano, ex oggetto misterioso, ha ribattuto in porta un cross di Riise sporcato da Borriello in posizione dubbia.
Nella ripresa è stata quasi solo Roma, con Ménez sugli scudi, e solo per i misteri del calcio giallorossi e Fiorentina hanno segnato lo stesso numero di gol. Ma la gara è stata sempre in controllo del gruppo di Ranieri, che ha anche fatto riposare Vucinic per 90. Tornerà buono sabato, nel big match contro la Juve.