Juan vede Palermo Lui e Mexes contro l’attacco di Pastore

27/11/2010 alle 10:52.

GASPORT (S. BOLDRINI) - Juan come Toni Servillo, il bravissimo attore di Gomorra, Gorbaciof e Morte di un matematico napoletano: una vita tranquilla. Il difensore brasiliano è il grande saggio del gruppo Roma: dipendesse da lui, zero tensioni. Zero problemi. E per dirla alla Mourinho, zero titoli. Juan ha accettato senza battere ciglio la panchina contro il Bayern e domani sera, a Palermo, tornerà a governare la difesa.

L’analisi La squadra di Delio Rossi ha il secondo attacco del campionato (22 gol), a pari merito con e Milan e alle spalle della (25). Pastore, con 7 gol, è l’avversario più pericoloso, a seguire Ilicic (5), Pinilla (4) e Miccoli (1). La Roma ha una difesa che ha ballato fino a metà ottobre, poi, grazie all’impennata di tutta la squadra, il rendimento è migliorato. I numeri sono eloquenti: 12 reti incassate nelle prime 7 giornate (da Roma-Cesena a Roma-), 3 nelle ultime 6. Il passaggio è stato da una media di 1.71 a 0.5. Ora, i meriti di Juan in questa trasformazione sono relativi anche perché ha saltato qualche gara per problemi fisici, ma fu determinante il giorno di Roma-Inter e può essere considerato uno dei pionieri della riscossa. A Palermo, Juan farà coppia con Mexes: la di Burdisso spalanca infatti la strada al ritorno in campionato del francese.

Clausole e promesse Juan, sbarcato a Roma nell’estate 2007, è un punto di forza della squadra giallorossa. Il suo contratto scade nel 2013 e per venire incontro ai desideri della società ha rinunciato alla famosa clausola che avrebbe potuto liberarlo ad un prezzo stracciato. In cambio, ha ricevuto la promessa di un premio, ma Juan non ha ancora visto nulla. La Roma è tutto, in questo momento, nella carriera di Juan. Il rinnovamento in atto in Nazionale, dove si punta sui giovani in vista del mondiale del 2014 — il Brasile è il Paese organizzatore — lo ha tagliato finora fuori da qualsiasi discorso.

Simplicio Il grande ex di domani ha parlato ai microfoni di Sky. «Spero che non mi fischino: l'ultima volta che lo hanno fatto, ho segnato. Io mi aspetto una bella accoglienza. Sarà emozionante incontrare gli amici che ho lasciato e la gente che mi ha sostenuto fino all’ultimo giorno»