IL ROMANISTA (D. GALLI) - Ma vi rendete conto che abbiamo corso il rischio di perderlo per sempre? A 18 anni era stato ceduto in prestito allAstrea, a 20 al Verona, a 22 al Pisa, a 23 al Piacenza. E adesso che Roma stravede per lui, lex globetrotter della Serie B resta quello che è. Umile. Leandro Greco non si monta la testa. Per carattere. «Il mio obiettivo è farmi trovare sempre pronto»
Ecco, ora cè la risposta. Con la Fiorentina, il tecnico lo ha buttato nella mischia. Dal primo minuto. Sorprendente, ma nemmeno troppo in fondo. «Ci speravo - dice a Sky - perché avevo fatto bene al derby». Bene? Benissimo. Con semplicità. Senza strafare. Era lo stesso consiglio che diede uno stanco Falcao al giovanissimo Giannini, quasi un quarto di secolo fa. «Gioca facile». E Leandro piace perché sa ascoltare. «Se mi dà i consigli De Rossi? Sì, come tutti. Daniele è un ragazzo straordinario e mi trovo bene con lui». Dellaltro romano-romanista della squadra nutre una sorta di venerazione. «Totti è la storia della Roma. È un campione straordinario». Recuperato anche Pizarro, domani Greco dovrebbe partire dalla panchina. Peggio per Leandro, certo. Ma meglio per la Roma, perché significa che, a parte Taddei, sono stati recuperati tutti i "Grandi Infortunati". «Con la Juve - continua Leandro - sarà una bella partita. Sarà importante per noi per continuare a fare bene. Ce la andremo a giocare». Non nomina il Parolo - ops, scusate, la parola... - dei sogni. Quella che nessuno pronuncia, perché per arrivare in fondo serve quella buona dose di umiltà che la Roma di inizio stagione pareva non avere. Tra la Roma e la quinta vittoria di fila ci si metterà Aquilani. «Per Alberto sarà una partita difficile, perché è rimasto legato alla Roma». Leandro è pronto a tornare nel cono dombra, a farsi da parte, a sistemarsi in panchina in attesa che Ranieri glielo chieda di nuovo. «Forza Leandro, scaldati». Capiterà ancora. Parola donore. Anzi, Parolo.