Gli ultimi tabù

27/11/2010 alle 09:48.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Un tabù non è per sempre. Ci mancherebbe. Come si dice in questi casi, «sono fatti per essere sfatati». Ovvio. Prima o poi succede. Succede che la Roma vinca la sua prima partita lontano dall’Olimpico, succede anche che Totti segni il suo primo gol stagionale su azione. Il tabù da sfatare dell’uno (Totti) può servire all’altra (la Roma), così da tornare a casa con tre punti in più in tasca. Due tabù,



Chiaro, (ieri presente insieme con i suoi due bambini Cristian e all’inaugurazione di un negozio di giocattoli in centro) si accontenterebbe pure di segnare ancora su calcio di rigore o comunque su calcio piazzato, fa lo stesso. Ma gli manca molto un gol frutto di una giocata, un pallonetto, un tiro dalla distanza e perché no (?), un colpo di testa. Intanto spera di andare in campo dal primo minuto, permettendo. Col Bayern è partito dalla panchina, quindi crede che cinque giorni dopo possa accadere il contrario. Ad occhio e croce, da quello che possiamo capire, così sarà. Quindi le possibilità che inverta la rotta in tema di reti, aumentano.

Quest’anno Francesco ha segnato solo su rigore: due in e uno in campionato, due in trasferta (a Basilea) e (a Torino contro la ) e uno in casa (contro il Bayern martedì scorso). E’ vero, se guardiamo i numeri, la vena sotto porta del capitano della Roma sembra essersi un po’ appannata: a questo punto del campionato, in genere Francesco ha sempre segnato molto di più. Ma c’è anche da dire che quest’anno il suo ruolo è un po’ cambiato, non gioca vicinissimo alla porta come nel recente passato, fa più il rifinitore, la sua posizione è più da trequartista che non da centravanti. Questo non vuol dire che non segnerà più, magari alla fine dell’anno saranno solo più gli assist che non i gol. Però la rete su azione prima o poi arriverà. La sua ultima in trasferta e su azione a Parma, il primo maggio scorso, mentre l’ultima in ordine di tempo, il nove maggio contro il Cagliari all’Olimpico. Quindi, tanto tempo fa. In comune c’è che all’epoca, la Roma sognava lo scudetto ed è tornata a farlo anche ora.



cerca il gol su azione, la Roma la prima vittoria lontano dall’Olimpico. Da calendario, fuoricasa i giallorossi hanno già vinto, con la Lazio nel derby, ma in questo caso non conta. Fuori Roma - a parte - l’ultimo successo esterno, l’ultima dello scorso campionato, a Verona contro il Chievo, due a zero, reti di Vucinic e . Ultimo atto di una stagione vissuta in agro dolce. Dal sogno alle lacrime. Ora c’è il Palermo di Delio Rossi, che contro Ranieri ha una tradizione sfortunata. Al Barbera lo scorso anno finì tre a tre sotto il diluvio: prima rete di Burdisso con la Roma, Brighi ha aperto la sagra del gol, infine ha chiuso il risultato sul tre a tre. Per il Palermo, Budan, Miccoli e Nocerino. Le due squadre hanno uno score in perfetta parità: otto vittorie per entrambe e sette pareggi. Solo una volta la Roma ha ritardato tanto per la prima vittoria in trasferta: stagione, 1998/1999, ventisettesima giornata, sabato 3 aprile 1999, Bari-Roma 1-4, squadra allenata da Zeman, reti di Di Biagio (2), Cafu, Di Francesco e Masinga. Aprile, tanta roba. Ora siamo a novembre, aprile è lontanissimo.