E Ranieri resta in attesa

17/11/2010 alle 09:45.

CORSPORT (P. TORRI) - Claudio Ranieri aspetta, ma spera sempre meno. Nel senso che è da troppo tempo che non sente parlare del suo rinnovo contrattuale in scadenza il pros simo trenta giugno, lo zero assoluto, neppure una parola. E la cosa lo sta lasciando sempre più perplesso. Perché il tecnico da tempo ha abbracciato il progetto Roma con il sogno di poter vincere qual cosa di importante sulla panchina della squadra del cuore, dando la piena disponibilità alla società per progettualizzare con lui per i prossimi anni. Invece, niente.

TEMPI - Eppure sembrava tutto scontato, fatto, concluso. Ci sono anche una data e un luogo precisi a proposito. La data è quella del ventisette maggio scorso. Il luogo è la à dell’Aquila dove la Roma, e applaudiamo ancora la società giallorossa per averlo fatto, ha concluso la passa ta stagione giocando in amichevole nella à e tra la gente duramente colpiti dal terremoto, scoprendo che i danni e le ferite di quella tragica notte erano ancora tutti lì, una à in ginocchio, il centro storico chiuso, problemi d’occupazione irrisolti, il rischio di una à verso l’abbandono. Quel giorno a L’Aquila, c’era anche il presidente della Roma, dottoressa Rosella Sensi. Che, dopo essersi emozionata tra le rovine del centro storico, allo stadio incontrò Claudio Ranieri, alla presenza di un dirigente giallorosso. Fu una chiacchierata breve ma con contenuti chiari. Lì, allo stadio dell’Aquila, il presidente giallorosso riconfermò la sua totale fiducia nei confronti dell’allenatore, "mister, per il prolungamento contrattuale non c’è problema, continueremo insieme ancora per molto tempo". Quelle parole ebbero un seguito nei giorni immediatamente successivi, un contatto con l’avvocato Mattia Grassani che da anni cura gli aspetti contrattuali di Claudio Ranieri. Un seguito, però, che si è concluso lì, fine luglio, inizio agosto. Da allora nulla più.

PROSPETTIVE - Non ce ne sono. Del resto tutti sanno, a cominciare da Ranieri, che si stanno vivendo settimane cruciali per il futuro societario, ci sarà, prima o dopo, un nuovo proprietario, pensare che al tec nico ora venga proposto il nuovo contrat to, è un esercizio di notevole ottimismo. Anche se nel recente passato, nella stes sa situazione societaria, a qualche gioca tore il contratto è stato ugualmente pro­lungato (Taddei, Brighi). Ranieri, peraltro, poteva pure immagina re di aver acquisito più di qualche credito con il lavo ro svolto nel suo anno ab­bondante da allenatore giallorosso, a partire dal secondo posto, con tanti rimpianti, conquistato nel passato campionato dopo aver preso la squadra al l’ultimo posto e a zero punti, un secondo posto che ha significato la qualificazione diretta al girone di , roba che vale non meno di quindici milioni di euro. Non solo. Ranieri, tra la primavera e l’estate, aveva ricevuto più di qual che telefonata da club (e anche da una na zionale africana) che lo volevano in pan china. In particolare le telefonate erano arrivate dall’Inghilterra, una pure da Liverpool (che solo dopo ha preso Hodgson per sostituire Benitez) con un’offerta dal valore più che doppio di quello che attualmente incassa dall’attuale contratto (poco meno di due milioni di euro). Ha detto a tutti no, preferendo abbracciare il progetto romanista, convinto anche dal fatto che la firma sul nuovo contratto era da considerare soltanto una formalità. Così non è stato, con tutte le eventuali conse guenze di uno spogliatoio che sa di un tecnico in scadenza. Ranieri continua ad aspettare. Ma a sperare sempre meno.