GASPORT - «Giovane? Casomai, un giovane vecchio...». Ci scherza su, Leandro Greco. Dall«alto» dei suoi 24 anni, età che solo nel calcio italiano (come nel resto della nostra società) ancora rientra nella categoria «giovani». Dalla Primavera alla serie A
Campione dItalia con la Primavera nel 2005, sembrava pronto a recitare su grandi palcoscenici, e invece certe fragilità lo confinarono nei teatri di periferia: Verona in BeC, Pisa e Piacenza in B, stagioni sempre un po smozzicate tra un acciacco e laltro.
Tanto che questestate, ripassato da Roma solo per un saluto a parenti e amici prima di ripartire, alla fine del mercato è rimasto col cerino in manoe senza squadra. «Possibile che non lo abbia voluto nessuno?» si è chiesto qualche giorno fa Ranieri. «È bravo, serio e professionale. Si è guadagnato la sua chance nella Roma». Una favola Perché un bel giorno, il 3 novembre 2010, è cominciata la favola di Leandro Greco: entrato a 20 dalla fine di Basilea-Roma, dopo due minuti si è trovato al posto giusto nel momento giusto, e non si è fatto pregare: gol, vittoria, titoli sui giornali, un posto in squadra, la spola tra campo e (probabilmente da Palermo, dove rientrerà Pizarro) panchina, mica male per uno che fino al minuto prima al massimo guardava la partita dalla tribuna. «Sto vivendo un sogno ha raccontato ieri aRoma Channel con entusiasmo, anche se ha un fastidio al ginocchio , spero di guadagnarmi una chance anche per il futuro, di restare qui, nella mia Roma, per sempre. Il gol al Basilea è stata unemozione indescrivibile, ed è stato strano giocare il derby anziché guardarlo da spettatore».