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IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - «Nel 1987 quando nessuno cambiava i moduli io venivo preso per confusionario perchè cambiavo il modulo. Adesso che mi date soltanto un modulo ci resto un po male ma vi rispetto. Per cui la partita col Basilea non mi ha insegnato sempre, labbiamo sempre fatto, abbiamo sempre cambiato lanno scorso, abbiamo cambiato questanno e continueremo a cambiare. Molte volte voi vi fissate con i moduli, i numeri, il calcio è tuttaltro». Si continua a parlare di moduli e di numeri in conferenza stampa, e la cosa a Ranieri non va proprio.
In mezzo al campo lunico ballottaggio è tra Pizarro e Simplicio, anche perché non ci sono altre alternative a De Rossi e Perrotta. A fare la differenza sarà, come al solito la posizione di Menez. «Il ruolo di Jeremy è quello - le parole di Ranieri ieri in conferenza stampa - o dietro le due punte o addirittura come seconda punta. Quando decido di giocare con il 4-4-2 lui ama di più la fascia destra, me lha detto lui, solo che se non gli passiamo la
palla ecco che diventa emarginato, per cui sta ai compagni di squadra trovarlo, quando mi accorgo che non lo trovano lo faccio trovare io». Spostandolo. Molto potrebbe dipendere da come giocherà la Lazio. Se, come sembra, Reja schiererà la sua squadra col 4-3-1-2, Ranieri potrebbe decidere di schierare la Roma a specchio e quindi spostare Menez alle spalle di Borriello-Vucinic. Se invece il tecnico biancoceleste dovesse
decidere di optare per il 4-2-3-1 allora Ranieri potrebbe affidarsi al 4-4-2 con francese largo a destra. In ogni caso la forza di questa Roma è proprio quella di potersi adattare a qualsiasi avversario e di saper cambiare in corsa il modulo. E anche oggi pomeriggio, questo è certo, al novantesimo Ranieri avrà cambiato e ricambiato la squadra più di una volta. Con la speranza che si ripeta leffetto-Basilea.