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IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Torna Pizarro, e la notizia è di quelle che vanno sottolineate più volte per limportanza che ha. Perché il Pek, lo diceva Spalletti e lo ha ripetuto anche Ranieri, non è un giocatore come tutti gli altri e nella Roma un sostituto vero e proprio non esiste. La dimostrazione cè stata proprio in questo periodo in cui David è rimasto fuori: quello che doveva essere il suo sostituto naturale, Fabio Simplicio, ha giocato sì ma in un ruolo diverso da quello di Pizarro.
E invece il motivo della convocazione del Pek per la gara con la Lazio era legata alla sua voglia di esserci a tutti i costi: «Mister - ha detto a Ranieri poco prima delle convocazioni - mi faccia provare fino allultimo momento perché per me la partita contro la Lazio è troppo importante e voglio esserci». E così è stato, nel senso che il cileno ci ha provato fino allultimo ma poi ha dovuto dare forfait perché giocare avrebbe potuto significare peggiorare ulteriormente la situazione. Così come non era il caso di rischiare contro la Fiorentina. Domani però cè la Juventus, unaltra gara fondamentale per la stagione giallorossa, una di quelle occasioni in cui una presenza come quella del Pek può fare tutta la differenza del mondo. Anche perché il Pizarro visto nellultima partita prima dellinfortunio contro il Parma al Tardini, è sembrato il giocatore che lo scorso anno ha disputato probabilmente la sua migliore stagione da quando è in Italia. E proprio lo scorso anno a Torino, era il 23 gennaio, Pizarro fu protagonista non solo di una grande partita ma anche dellassist (dopo aver letteralmente sradicato il pallone dai piedi di Diego) che in pieno recupero consentì a Riise di segnare il gol vittoria. Anche quella era una Roma in serie positiva, che proprio dopo quella vittoria si convinse, forse definitivamente, di poter competere per lo scudetto. E chissà che la storia non si ripeta, col Pek in campo.