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IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Luomo dei grandi classici. Luomo che in campo non sorride mai. Luomo che Bombonera-Meazza-Olimpico è «roba mia». In altre parole, Nicolas Burdisso. Una delle immagini più belle del derby appena vinto è quella che vede il Bandito saltare sopra Pizarro, sguardo verso la Curva Sud e sorriso al cielo. Una scena da romanisti veri: il Pek lo è già da qualche anno,
«E vero - conferma ancora Nicolas - e io ho un ottimo ricordo di tutte le partite che ho fatto. Però devo ammettere che quella di domenica è stata speciale, anche perché ci ha permesso di conquistare tre punti importanti in classifica». Una classifica che non vede ancora un dominatore assoluto: «No, siamo ancora tutti lì perché questanno tutte le grandi squadre stanno faticando. Noi, ed è inutile nasconderlo, siamo partiti male, ma questo trionfo (dice proprio così, ndr) ci dà ancora tutte le possibilità per recuperare. Il problema, adesso, è non fermarci e non smettere di fare punti». Fiorentina e Juve, due partite «molto difficili» poi Burdisso, per qualche giorno, smetterà di dedicarsi alla Roma e penserà allArgentina. Anche in questo caso, luomo dei grandi classici è chiamato ad affrontare una sfida speciale, quella contro il Brasile. La partita è in programma il 17 novembre in Qatar: potere (o tristezza) del calcio moderno dominato dagli sponsor: «Sarà strano giocare in un luogo così, lontani dal Sudamerica - ha ammesso Nicolas - ma limportante è far parte di una partita così importante. Anche se è unamichevole per noi sarà fondamentale fare bene per continuare a capire cosa vuole il ct Batista». Una cosa è sicura: luomo dei grandi classici è un punto fermo della Seleccion, così come lo è nella Roma. Da quando ha messo piede nella Capitale la sua carriera ha cambiato marcia e Burdisso lo sa. Lo sente. Lo vive. Per questo, in patria, dalle colonne di un giornale di casa sua non può non dire che «ogni derby è speciale ma questo ha qualcosa in più».