GASPORT (A. CATAPANO) - Cinque mesi dopo il suo arrivo ricordate la presentazione in grande stile al Flaminio? «Adriano non è una scommessa, è una certezza», giurò Rosella Sensi , è ancora al punto di partenza. Lo dicono le statistiche: tre presenze, 129 minuti, zero gol. Lo sussurrano le malelingue: non rinuncia ai piaceri della vita.
Voglie di fuga Adriano è una montagna, ma la Roma è una montagna ancora troppo alta per lui. Cinque mesi dopo, siamo ancora alle partitelle organizzate apposta per vederlo: oggi pomeriggio, a Trigoria, Ranieri lo proverà centravanti contro una mista di ragazzini. Se supererà un test tanto impegnativo — assicurano dal quartier generale giallorosso, dove attendono anche i progressi di Juan e Pizarro —, l’allenatore presto potrebbe dargli una chance. Ma quando, e contro chi? L’Udinese, la squadra più in forma del campionato? Il Bayern Monaco, da cui dipende l’accesso agli ottavi di Champions? O il Palermo, l’altra meraviglia della Serie A? E di chi dovrebbe prendere il posto, Totti, Borriello o Vucinic? È questa assenza di prospettive che lo sta facendo vacillare. Al di là delle smentite di rito (della Romae del procuratore Gilmar Rinaldi, che oggi potrebbe sbarcare in città), Adriano sta valutando anche l’opportunità di tornare in Brasile, a gennaio: lo vorrebbe il Corinthians, che ha già Ronaldo, sai che coppia. In Brasile Adriano è ancora qualcuno, uno sponsor che gli paghi l’ingaggio dovrebbe trovarlo. Mentre qui, a Roma, dove i soldi non crescono sugli alberi, i cinque milioni lordi di stipendio cominciano a pesare parecchio.
Buon Natale Anche perché— lo dicono i bilanci — i conti della Roma sono tra il rosso e il rosso pompeiano. Perciò UniCredit ha fretta di vendere il club. «I romanisti troveranno il nuovo proprietario sotto l’albero». Sai che Natale.
