REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Tristi, spenti e poco incisivi quando indossano la maglia giallorossa. Addirittura decisivi con quella delle rispettive nazionali. La crisi della Roma, che ha relegato la squadra al penultimo posto in classifica con appena cinque punti in sei gare, non sembra estendersi oltre i confini del Grande Raccordo Anulare.
GOL E POLEMICA - Da riserva dimenticata nella Roma a protagonista in nazionale. La doppia vita di Okaka inizia ufficialmente ieri. Solo martedì l'attaccante aveva manifestato pubblicamente il suo risentimento per il poco spazio trovato sin qui in giallorosso: "Se non gioco me ne vado dalla Roma", aveva detto. Il ruggito della pulce, almeno in apparenza. Solo che la pulce ha poi mostrato sul campo, con la maglia dell'Under 21, di fare sul serio: prestazione da incorniciare e gol del 2-0 alla Bielorussia, che mette al riparo da brutte sorprese in vista della gara di ritorno di martedì. "Lo dedico a me stesso, non devo dimostrare nulla a nessuno", il commento di Okaka a fine gara. Per lui il silenzio stampa, come la crisi, evapora fuori dalle mura di Trigoria.
DUE FACCE - Meno rumoroso l'exploit di Vucinic. Che l'attaccante ritrovi con la nazionale del Montenegro la brillantezza che ogni tanto smarrisce all'Olimpico, non è una novità: nei cinque alla Roma, Vucinic viaggia a una media di 0,3 gol a partita (54 in 172 partite). In nazionale il numero nove si trasforma: un gol ogni centottanta minuti. Tanto per scacciare, almeno con la maglia del Montenegro, i fantasmi di un anno sin qui più in bianco e nero che giallorosso.
FUORI DAL TUNNEL - Anche Riise ha riabbracciato con un gol la maglia della propria selezione, la Norvegia, vittoriosa per 2-1 su Cipro (dell'ex romanista Carew l'altra rete). "Sono felice del gol e della vittoria della squadra - ha detto l'esterno ex Liverpool attraverso le pagine del proprio blog - a fine gara nello spogliatoio abbiamo festeggiato". E pensare che l'ultima volta di Riise ad Oslo con la nazionale, il 6 settembre scorso, era coincisa con l'infortunio alla testa in allenamento, la paura, il ricovero in ospedale. Da lì, un lento recupero, la gara all'Olimpico con l'Inter, la sconfitta di Napoli, fino al gol di ieri. Almeno per lui, il momento-no è già alle spalle. Stasera invece tocca a Mexes, che con la Francia sfiderà la Romania di Lobont (e del laziale Radu). Dopo l'espulsione di Brescia, le due giornate di squalifica e un rinnovo di contratto sempre più complicato, una maglia da titolare con i Blues. Che l'aria della nazionale restituisca anche al francese un briciolo di serenità?