IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Dopo il diluvio, un fiume di parole. Attesa spasmodica a Podgorica per la terza partita di qualificazione a Euro 2012 del Montenegro. La formazione di capitan Vucinic è senza ombra di dubbio la sorpresa del girone G con i 6 punti conquistati nelle prime due uscite contro Galles e Bulgaria. E adesso vuole centrare limpresa storica: qualificarsi alla fase finale. E locc
E per questo che la vigilia è particolarmente sentita. Nei giorni scorsi sulla capitale Podgorica si è abbattuta una pioggia senza fine, ma questo non è bastato a togliere il buon umore a Vucinic, che si è presentato ieri in conferenza stampa col sorriso sulle labbra. Mirko in patria è qualcosa di più di un semplice calciatore, è un simbolo, lorgoglio di unintera nazione. Naturale, quindi, che per lui ci siano state uninfinità di domande. Unora circa a rispondere ai giornalisti, che gli hanno chiesto di tutto. Della Svizzera, di Wembley, delle possibilità di qualificazione. E pure del suo stato danimo. Perché anche lì si è parlato parecchio del momento così così vissuto alla Roma. Gli hanno chiesto se è scontento del fatto di non essere partito titolare nelle ultime partite in giallorosso.
Lui però, come riferiscono dalla federazione montenegrina, non ha voluto fare nessuna polemica: «A calcio si gioca in undici e alla Roma ci sono tanti campioni. Ma conto di tornare presto a essere titolare». Magari, con due grandi prestazioni tra stasera e martedì. Come gli capita quasi sempre quando veste la maglia della nazionale. «Sappiamo tutti dellimportanza di questo match - ha spiegato -. Giocheremo in casa, lo stadio sarà pieno. E se è vero che mancano ancora tante partite, è altrettanto vero che abbiamo una grande opportunità e che dobbiamo sfruttarla nel modo giusto». Anche se una sconfitta non sarebbe una catastrofe: «La vittoria in Bulgaria ci dà un margine di errore ha confermato Mirko -. Se dovessimo perdere contro la Svizzera non saremmo spacciati. A parte lInghilterra, non vedo altre squadre del gruppo in grado di vincere in Bulgaria».
Sogna il Montenegro, e cè invece chi deve rimanere ben coi piedi per terra per evitare di finire in un incubo. E la Francia di Laurent Blanc e di Philippe Mexes. I galletti, dopo la sconfitta iniziale contro la Bielorussia, si sono rialzati con i 3 punti contro la Bosnia ma sono costretti comunque a inseguire proprio i bielorussi e lAlbania, che sono al comando con 4 punti. Domani sera se la vedranno con lostica Romania. Per Philippe, ancora titolare al centro della difesa, sarà una sfida in famiglia contro Lobont.




